Quartu Sant’Elena, Anac: “Regolare il nuovo bando per la gestione del canile”

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Con la regolarità accertata dall ‘Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) , il nuovo bando per la custodia, il ricovero e il mantenimento dei cani randagi  ritrovati nel territorio comunale cittadino prosegue il suo iter. Inoltre, col milione e mezzo di euro assegnati, il canile di Quartu continuerà ad essere un servizio d’eccellenza.

La gara in questione è stata infatti già assegnata; per la firma del contratto si aspettava solo si esprimesse l’ANAC in merito al ricorso presentato dalla Bau Club Onlus, che ha contestato la clausola del disciplinare relativa al possesso di una struttura adibita a canile con una capacità ricettiva non inferiore a 450 cani, ritenendola illegittima per violazione del regolamento della Regione Sardegna in materia di lotta al randagismo, nonché in contrasto con il principio di concorrenza e con il favor partecipationis.

Il principio del favor partecipationis nella disciplina degli appalti pubblici riguarda una serie di istituti, incidenti in diverse fasi della procedura ad evidenza pubblica, che esprimono la massima apertura del sistema al libero mercato. È quindi sostanzialmente il corollario inevitabile della tutela della concorrenza.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione si è pertanto espressa in merito, evidenziando come nel bando fosse precisato potessero partecipare anche gli operatori economici che volessero mettere a disposizione uno o più strutture autorizzate, garantendo nel complesso il fabbisogno dell’Ente.

L’apposito Regolamento della Regione Sardegna stabilisce infatti che il canile rifugio deve essere di dimensioni adeguate per ospitare un alto numero di animali e che ogni struttura deve comprendere 150-250 posti cane per supportare l’ingresso ipotetico di circa 80-120 animali al mese. Lo stesso documento precisa inoltre che è inopportuno polverizzare le strutture in una miriade di piccoli canili, la cui gestione sarebbe estremamente antieconomica, anche a causa dell’aumento eccessivo dei costi del personale.

Pertanto, anche in considerazione del fatto che ogni Amministrazione gode di ampia discrezionalità nell’elaborazione dei requisiti, purché rispettino i principi di proporzionalità e ragionevolezza, l’oggetto della contestazione non è stato ritenuto in contrasto con la normativa. L’Ente ha infatti ben motivato la decisione di richiedere il possesso di una struttura con ricettività non inferiore a 450 animali, visto che prima dell’indizione della gara in oggetto ci si avvaleva di due strutture di ricovero di capienza limitata e considerato anche il progressivo aumento del numero degli ingressi.

Proprio in virtù del fatto che la cifra indicata nel disciplinare rappresenta la capienza complessiva delle strutture di ricovero, offerte sì da un unico operatore economico, ma in forma singola o associata, non sussiste la lamentata lesione del principio del favor partecipationis, potendo il requisito essere soddisfatto anche in caso di offerta di più strutture di ricovero complessivamente idonee a ospitare 450 cani. Pertanto – conferma l’ANAC – la stessa Società Cooperativa Bau Club avrebbe potuto presentare la domanda di partecipazione alla gara, raggiungendo la capienza complessiva dei 450 cani costituendo un RTI (Raggruppamento Temporaneo d’Impresa).

L’ANAC ha quindi confermato che non c’è stata nessuna preclusione da parte dell’Amministrazione. Così come non c’è alcuna volontà di disimpegno in merito al servizio. Anzi, con un milione e mezzo di risorse ad esso destinate vengono riconfermati le cifre e l’impegno degli scorsi anni. C’era soltanto la necessità di unificare il servizio, proprio per garantire agli animali e agli operatori che lavorano accanto a loro una struttura adeguata e rispettosa delle normative.

Con la delibera dell’ANAC è emerso quanto abbiamo sempre sostenuto – commenta il Sindaco Stefano Delunas -. Sono prevalse la trasparenza e la legittimità. È insomma la conferma che il dirigente competente e la Giunta da me guidata hanno sempre lavorato per garantire la legalità”.

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