“Reduci”, l’omaggio di Mezzorani a Gaber in scena al Teatro del Segno

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“Reduci”, uno spettacolo di teatro-canzone liberamente tratto dai testi di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con adattamento di Maurizio Mezzorani (anche protagonista sulla scena) è in cartellone venerdì 20 ottobre) alle 20.30 al TsE in via Quintino Sella. Nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari arriva il primo appuntamento con la rassegna “Stasera Suono al TsE”nell’ambito del progetto “Teatro Senza Quartiere/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno.

Una raffinata antologia di monologhi e canzoni, sulla colonna sonora affidata ad Andrea Turi (piano e tastiere), Christian Manca (contrabbasso), Tonino Macis (chitarre) e Giuseppe Meloni (batteria e percussioni), per un’indagine sulla condizione umana tra la fine del Novecento e gli inizi del Terzo Millennio, tra la perdita degli antichi ideali e la necessità di sopravvivere in «un mondo ostile e spietato che non è disposto a perdonarti nulla». “Reduci” racconta con la cifra ironica e surreale che caratterizza il teatro di Gaber e Luporini, lo smarrimento di una generazione, priva di punti di riferimento e incapace di orientarsi davanti ai profondi mutamenti culturali, politici e sociali, tra dilemmi esistenziali e piccole e grandi tragedie del quotidiano, legami erotico-sentimentali e complicate questioni burocratiche.

Omaggio a Giorgio Gaber – a vent’anni dalla scomparsa dell’eclettico cantautore e musicista, drammaturgo, attore e regista, figura di spicco nel panorama artistico italiano – con una pièce pensata in forma di teatro-canzone, in cui si alternano pezzi celebri e altri meno conosciuti, per un vivido affresco della società. “Reduci” trae spunto dal repertorio gaberiano per affrontare con ironia un tema caro al “Signor G” ovvero la delusione e l’amarezza di quanti, dopo intensi stagioni di lotta e di impegno nella speranza di migliorare il mondo, spentisi il giovanile entusiasmo e l’antico spirito rivoluzionario, si ritrovano a fare i conti con la banalità e il grigiore di un’esistenza senza slancio né passione.

In una sapiente alternanza di musica e parole, Maurizio Mezzorani propone la sua versione di alcuni “classici”, tra i toni graffianti della satira e quelli più agrodolci e intimistici riferiti alla sfera degli affetti, alle incomprensioni e i malintesi che rendono arduo e difficile l’amore come il rapporto con i figli, alla fondamentale solitudine dell’individuo, immerso nei suoi pensieri, tra piccole ossessioni e manie. Un’occasione per riscoprire lo straordinario talento di Giorgio Gaber, la sua capacità di cogliere e raccontare debolezze e fragilità, il sottile umorismo nel mettere in risalto il lato paradossale e tragicomico della vita, come la sua abilità nell’attribuire significati simbolici a gesti e rituali quotidiani e scoprire le nevrosi e gli squilibri celati sotto l’apparente normalità, con una performance (quasi) metateatrale che fa sorridere e pensare.

Info: teatrodelsegno@gmail.com | www.teatrodelsegno.com 070.680229 | m. +39 392.9779211 (anche whatsapp)

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