Regionali 2024, Sardegna chiama Sardegna sceglie Renato Soru. Il comunicato

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«In questi mesi abbiamo avviato un confronto che ci ha permesso di individuare e condividere una serie di urgenze programmatiche per la nostra Isola. A partire da queste nasce la nostra proposta elettorale. Scegliamo di allearci con la coalizione sarda – alternativa a quelle italiane di centrosinistra e di centrodestra – guidata da Renato Soru per aprire una stagione di partecipazione, di ascolto dei veri bisogni della maggioranza dei sardi e delle sarde, e di governo, con riforme strutturali che ci impegneremo a realizzare nella prossima legislatura. 

Siamo convinti che l’alternativa alla disastrosa giunta Solinas non passi da un centro-sinistra italiano che conferma, con i suoi principali attori, proposte senza visione e una logica spartitoria volta alla conservazione degli equilibri di potere, alla rielezione dei soliti noti o di loro cooptati. La nostra proposta passa al contrario da un ambizioso progetto di cambiamento condiviso tra le forze civiche, indipendentiste e progressiste che rispondono unicamente ai bisogni e ai desideri di chi vive questa terra e che si impegnano, ora e nel prossimo futuro, a gettare le basi per una Sardegna sempre più democratizzata, autodeterminata, generativa di opportunità e benessere sociale. 

Ci rivolgiamo alla maggioranza dei sardi e delle sarde che vogliono una netta rottura con una classe dirigente che, in larga misura, ha ignorato esigenze e aspettative delle persone, azzerando dialogo e coinvolgimento, sacrificando a logiche e interessi lontani le risorse e il bene della Sardegna. Ereditiamo da loro una terra sempre più spopolata e depressa, che sembra condannata a un presente e a un futuro di lavoro precario e sfruttato, disoccupazione, difficoltà a fare buona impresa, povertà, caro energia, inquinamento, servizi inefficienti e quindi, spesso, emigrazione forzata.

In particolare, daremo una prospettiva di voto alle giovani generazioni inascoltate, che meritano un’Isola in cui si possa scegliere di vivere e di realizzarsi. Forniremo un’alternativa di voto e una speranza a tutte e tutti coloro che negli ultimi anni hanno scelto di astenersi e di allontanarsi dalla politica. Siamo forti del grande percorso partecipativo promosso da Sardegna Chiama Sardegna che, in una cinquantina di incontri tematici e territoriali, ha coinvolto centinaia di persone – perlopiù giovani -, definendo delle proposte di trasformazione socio-economica, culturale e istituzionale concrete e ambiziose. 

Siamo forti delle visioni, delle proposte e delle battaglie che da vent’anni l’indipendentismo progressista di iRS e di ProgReS fornisce in ogni campo, per la soluzione e il superamento delle ingiustizie e delle speculazioni a danno del nostro Popolo e del nostro territorio; contro i progetti inquinanti e l’occupazione militare, per l’autocoscienza culturale e linguistica sarda, per il pieno controllo delle politiche alimentari, energetiche e fiscali.

La Sardegna ha bisogno di leggi, investimenti strategici, con una prospettiva che possa affrancarla finalmente dalla subalternità politica ed economica. Lavoreremo in questo senso, nell’interesse della maggioranza dei sardi e delle sarde. Il nostro è un progetto aperto, in sviluppo, a forte connotazione civica».

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