Teatro Massimo, “Boston Marriage”: microcosmo femminile del XIX secolo in scena

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“Boston Marriage”. Così nello stato del New England, fra l’800 e il 900, veniva identificata una condizione in cui donne, indipendenti economicamente dagli uomini, vivevano insieme.

E’ il 1886 quando “The Bostonians” di Henry James, affronta il tema dell’ omossessualità, della condizione femminile e di una società in ballo fra ideali progressisti e intenzioni conservatrici.

Al Teatro Massimo di Cagliari, (stasera l’ultima replica alle ore 19), sotto la regia di Giorgio Sangati, va in scena quanto scritto da David Mamet nel 1999 e volutamente finalizzato a creare scalpore. Sul palco è divertente la recitazione tutta al femminile offerta da Maria Pariato (Anna), Mariangela Ganelli (Claire) e Ludovica D’Aura (Cathrine).

Anna, è una padrona di casa, separata e amante di un ricco uomo ma ancora desiderosa di riconquistare Claire, sua ex amante ritrovata e, a sua volta, innamorata di una giovane donna. In mezzo, Cathrine, la donna di servizio scozzese.

Allusioni, metafore, mezze verità. Il linguaggio ricercato e il bon ton consoni ai contesti dell’alta società, sfumano gradualmente verso toni accesi e parole sicuramente poco idilliache ma comunque sincere.

Il risultato finale è che la commedia, nel portare a riflettere sulla condizione femminile di qualche secolo fa, tra emancipazione e libertà di amare, risulta essere assai viva e divertente, un bel lavoro.

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