37° European Jazz Expo: grande successo per De Andrè canta De Andrè in ‘Storia di un impiegato’

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Fabrizio De Andrè è immortale nel cuore di tanti: a vent’anni dalla scomparsa, le sue mirabili melodie rivivono grazie al figlio Cristiano, che ieri al Teatro Massimo di Cagliari ha presentato il concept album di Faber ‘Storia di un impiegato’; sono state due ore di spettacolo davvero pregevole sia sotto l’aspetto prettamente armonico musicale (a parte un eccessivo riverbero audio) sia per gli effetti video di grande impatto, proiettati sullo sfondo del palco.

Il resto, lo ha fatto l’interpretazione di Cristiano De Andrè talentuoso polistrumentista, che ha saputo far emozionare il foltissimo pubblico presente, con l’eccellente reiterpretazione delle composizioni paterne, famose per i testi ricchi di una valenza politica quantomai attuale, arrangiate in salsa rock-elettronica.

E’ sicuramente un progetto – dettato da una scelta non casuale – di grande spessore non solo artistico, quello di Cristiano De André che ha attinto dall’immenso repertorio del padre, rileggendo il disco ‘Storia di un impiegato’ del 1973, il lavoro più esplicitamente politico di Fabrizio con una riflessione sul ’68 e sulla lotta armata: le disuguaglianze, il contrasto al ‘potere’ che è sempre cattivo, il sogno di un mondo migliore, il battersi contro la diversità, sono temi che non a caso, dopo 50 anni sono oggi ridiventati tristemente attuali.

Quello che De Andrè figlio porta in tour, non è dunque soltanto un ottimo spettacolo musicale, ma un po’ la ‘messa laica’ di Faber, affinchè non vada perduto il suo patrimonio di pensiero: una parte suggestiva ed emozionante del concerto è stata quella in cui Cristiano, fatti tacere per un attimo musica e strumenti, ha lasciato spazio alla parola andando a spiegare la vera essenza dello spettacolo: il desiderio di – arrivati come siamo al fondo – impegnarci tutti a ricostruire un mondo migliore, di fratellanza senza odio e sopraffazioni, con l’invito al pubblico (accolto con entusiasmo) di compiere un gesto simbolico, scambiando con la mano ‘un cinque di pace’ con il vicino che non si conosce.

Potere della musica: se l’obiettivo di ‘Storia di un impiegato’ era smuovere le coscienze, il consenso ed i tanti applausi del pubblico presente ieri in sala, sembrano significare che la missione è riuscita, almeno così si spera.

Alberto Porcu Zanda

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