Cagliari. Social Inclusion Lab, un passo verso il futuro tra aggregazione, cultura e formazione

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Cagliari. Oggi, mercoledì 1 settembre, alle 13.30 viene diffuso sui social dell’Università, dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e su UnicaRadio web il video Social inclusion lab. Per l’ateneo  e per la Aou hanno preso parte al progetto i docenti Luigi Minerba e Germano Orrù. Hanno collaborato Viviana Lantini (assessora comunale Politiche sociali, Cagliari) e il Centro di quartiere La Bottega dei Sogni-Associazione Efys. Il video e la mini campagna di comunicazione social a sostegno dell’evento sono stati realizzati dalla struttura Comunicazione e relazioni esterne dell’Aou di Cagliari. I post sono on line stamani alle 8, alle 13.30 e alle 18.30. Il progetto si concluderà con la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai ragazzi dei Centri di quartiere.

Social inclusion lab, in volo con Facebook, Instagram e Twitter. È teso a contrastare le disuguaglianze di salute, ha un approccio olistico e intersettoriale. Ma non solo. Social inclusion lab prevede coinvolgimento e interazione  con vari settori sociali, in linea con i temi di Sharper 2020/21. “Abbiamo lavorato su un canale di comunicazione e integrazione che – spiega il professor Minerba,  docente di Statistica medica, dipartimento di Scienze mediche dell’ateneo – connette ricerca universitaria e società. La sinergia tra territorio e competenze universitarie accresce il livello di benessere sociale con contenuto culturale, educativo e di sviluppo di consapevolezza civile. E crea nuovi spazi di confronto e studio. Anche così la ricerca diventa strumento di inclusione”. La giornata odierna viene scandita sui social di UniCa e dell’Aou dai post con una serie di riferimenti al Social inclusion lab. In breve, un traguardo di pregio per istituzioni, autori, partecipanti e volontari. Il Social inclusion lab trova slancio e solidità nel ricco calendario di eventi legati a Sharper-Notte europea dei ricercatori, in programma il prossimo 24 settembre.

Covid-19: il fascino della ricerca e l’assist per i giovani dei Centri di Cagliari. L’entusiasmo e la curiosità degli adolescenti del Centro di quartiere La bottega dei sogni impegnati nel laboratorio dell’Aou di Cagliari. “Ho illustrato una curva dei contagi per visualizzare l’andamento dell’epidemia di Covid-19 nel tempo e in una determinata popolazione. L’elaborazione e l’analisi dei dati rappresentano la fase conclusiva del processo di ricerca, illustrato dal team del professor Orrù” aggiunge Luigi Minerba, direttore Sviluppo organizzativo e sistema informativo-Aou Cagliari. “Gli allievi hanno potuto simulare preparazione ed estrazione dell’Rna utilizzando tecnologie innovative che consentono di identificare le varianti del virus Sars-Cov 2” dice Germano Orrù, responsabile del Laboratorio biologia molecolare del San Giovanni di Dio. A seguire, i ricercatori con la dottoressa Lantini hanno risposto ai quesiti dei ragazzi sulla pandemia e sulle dinamiche della ricerca. Per la Notte dei ricercatori, gli adolescenti  simuleranno l’insieme delle attività di ricerca in laboratorio.

Fragilità e attenzioni speciali, l’Università è presente. Solidarietà e crescita con attività, linguaggi e immagini su misura. Adolescenti dinamici e propositivi, capaci di cogliere l’attimo. Ma anche persone fragili. Il progetto Centri di Quartiere è nato nel 2015 per rendere concrete intenzioni e principi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con la realizzazione di azioni per il godimento dei diritti civili dei minorenni, con riferimento a salute, cura, istruzione, educazione e inclusione sociale. “È molto importante che i nostri giovani  siano consapevoli dell’importanza della ricerca scientifica. Tanto più in questo momento di grave crisi . La partecipazione al progetto delle ragazze e dei ragazzi dei Centri di quartiere comunali è stata vissuta con grande entusiasmo, curiosità e tante domande hanno che hanno confermato la bontà di un’iniziativa in cui il sociale incontra la comunità scientifica. Sono molto grata ai ai professori Minerba e Orrù e alle ricercatrici” rimarca Viviana Lantini. Il Progetto ha avuto ottimi esiti ed è diventato un servizio stabile. La finalità del servizio è tesa a realizzare, nell’ambito della rete urbana, un sistema reticolare di servizi attivi e di facile accesso, che consentano lo svolgimento di attività educative collettive e di comunità, destinate prioritariamente ai minori e alle loro famiglie. Nei Centri vengono svolte attività aggregative e ludiche, culturali, laboratori artistici, supporto e sostegno scolastico. Ma anche laboratori e attività open air, al mare e nei parchi cittadini. Sono destinatari del servizio i minorenni residenti o dimoranti a Cagliari, genitori, famiglie e chiunque sia interessato a partecipare a percorsi di cittadinanza attiva. Gli attuali Centri di quartiere coinvolti sono a Is Mirrionis/San Michele con il Centro Strakrash, gestito dalla Cooperativa sociale Passaparola; La Marina, con La bottega dei sogni – Associazione Efys; Mulinu Becciu, “Io centro – officina di idee” e Centro di Quartiere “Pirri”, Istituto “Marcello Serra”, gestiti da Consorzio Network Cooperativo.

Link utili

Altre info su https://www.sharper-night.it/

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