Candelora in tono minore ad Oristano

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Da secoli la Candelora ha segnato il primo atto ufficiale della Sartiglia. Una ricorrenza che tra riti religiosi, consegna dei ceri benedetti, investitura dei componidoris e feste di popolo, apriva i festeggiamenti del carnevale oristanese, ma in questo 2021, a causa del Covid, la Candelora potrebbe essere l’unico atto ufficiale della Sartiglia.

Annullata la corsa, fermate anche la vestizione e la benedizione di su Componidori alla città, soffocata ogni possibilità di rinnovare un patto tra la città e la sua storia, a causa di un’emergenza sanitaria che non allenta la presa, sono rimaste solo le messe dei Gremi per la benedizione dei ceri, a tenere alta e a tramandare la tradizione.
Questa mattina, i falegnami nella Cattedrale di Santa Maria e i contadini nella chiesa di San Giovanni dei fiori, hanno onorato questa tradizione che si perde nel tempo e che rappresenta uno dei momenti più sentiti dagli oristanesi.

In una giornata che vive di riti non c’è stata la tradizionale investitura dei capicorsa, perché quest’anno non ci sarà la corsa.
I presidenti dei Gremi, Nando Faedda per i contadini e Antonello Addari per i falegnami, hanno scelto di non nominarlo, ma l’atmosfera della Candelora 2021 è stata, ancora più intensa.

In Cattedrale, si è ritrovato il Gremio dei falegnami per la santa messa è stata celebrata per i soci guidati dal Majorale en Cabo Antonello Addari.

Nella piccola chiesa di San Giovanni dei fiori, invece, la messa è stata celebrata da fra Cristiano Raspino, davanti ai componenti del Gremio dei contadini, con in testa Nando Faedda, Oberaju Majori e Maurizio Casu, Oberaju de Cascia .

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