Coldiretti Oristano giovani, in difesa delle api

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Domani, alle 11 nel mercato coperto di Campagna Amica, in via degli Artigiani ad Oristano, ci sarà un’iniziativa per spiegare che la diminuzione del numero di insetti impollinatori, sta mettendo a rischio l’equilibrio dell’ecosistema e della sopravvivenza di molte piante, che in tal modo, rischiano l’estinzione.

“Ecco quindi la necessità di mettere in campo buone pratiche per la difesa delle api – dice Giovanni Murru, presidente di Coldiretti Oristano – Le api sono sotto una grave minaccia e con loro anche il ruolo che hanno come strumento di garanzia per il futuro dell’umanità : la loro operosità può essere accostata alle istituzioni che tutelano e garantiscono il rispetto dell’ordine pubblico, quello ambientale, la salute dei cittadini in momenti di particolare criticità. Per questo, all’appuntamento di Campagna Amica giovani, abbiamo voluto coinvolgere le forze di Polizia, i Carabinieri, la Forestale, i Vigili del fuoco che rappresentano un punto di riferimento per la comunità e costituiscono uno strumento di garanzia e operosità nell’ecosistema umano”.

All’evento, molto probabilmente presenzierà an che il Questore Giuseppe Giardina. A tutte le autorità presenti, da parte di un giovane apicoltore, verrà dato in omaggio un vasetto di miele.  

Come aveva sottolineato Coldiretti nell’ultima analisi condotta in occasione di Apimell, la più importante Mostra mercato internazionale specializzata nel settore apicoltura, “l’Italia ha dovuto dire addio a quasi un vasetto di miele su 4 (23%) rispetto a poco più di un decennio fa con una raccolta che nell’ultimo anno, a livello nazionale, è stata di circa 23 milioni di chili, condizionata da siccità ed eventi estremi che hanno causato oltre 6 miliardi di euro di danni all’agricoltura italiana”, spiegano ancora da Coldiretti.

“I cambiamenti climatici – prosegue Emanuele Spanò, direttore di Coldiretti Oristano – rappresentano uno dei problemi più gravi per la sopravvivenza delle api: il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato prima con temperature medie superiori di quasi un grado rispetto agli anni precedenti e precipitazioni crollate del 30 per cento rispetto alla media rilevata tra il 1991 e il 2020. Questo andamento – conclude Spanò – si sta confermando anche nei primi mesi di quest’anno. Ecco perché è necessario continuare a tenere molto alta l’attenzione e porre i giusti rimedi”.

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