Commissione insularità: audizione con Cgil, Cisl e Uil di Sardegna e Sicilia

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Quadruplicare le risorse per la continuità, ridefinire una Zes specifica per la Sardegna, dedicare un fondo congiunto Stato-Regione per l’attuazione del principio di insularità: sono alcune richieste avanzate dal segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’ insularità che, nel pomeriggio, ha audito Cgil, Cisl e Uil di Sardegna e Sicilia.

“Siamo certi che le risorse per abbattere gli svantaggi legati all’insularità, circa nove miliardi sulle spalle dei sardi, siano nella disponibilità del governo e debbano essere reperite – ha detto Durante – anche rivedendo capitoli di spesa previsti per opere controverse e di dubbia utilità, come ad esempio il ponte sullo Stretto”.

Gli obiettivi da raggiungere – oltre a un netto miglioramento del sistema sanitario da raggiungere anche ridefinendo il patto sulle risorse siglato anni fa – sono la rinascita delle aree interne, l’inversione della tendenza allo spopolamento, la realizzazione delle reti stradali e ferroviarie moderne e, nell’immediato, delle opere utili a rendere competitiva l’area di Lula per la localizzazione del Telescopio Einstein.

In riferimento alla continuità territoriale aerea e marittima il segretario ha poi detto che “le risorse andrebbero quadruplicate per portare la spesa ai livelli di altri esempi più virtuosi, come quelli della Corsica, delle Baleari o delle Canarie”. Alla Commissione parlamentare Durante ha anche ribadito la contrarietà del sindacato alla privatizzazione degli aeroporti sardi e al conseguente monopolio e esautoramento del ruolo pubblico.

A proposito della peculiarità dell’insularità sarda e della debolezza del suo sistema economico, la Cgil ha ribadito la necessità che “la Sardegna sia considerata in maniera distinta e non ricompresa all’interno della Zes unica per il Mezzogiorno, una scelta che mortificherebbe il principio di autonomia e favorirebbe un programma di incentivi indistinto e politiche industriali non in grado di rappresentare problemi e tratti caratteristici dell’economia sarda”.

Il segretario Durante ha poi rilanciato la necessità – emersa nelle audizioni di altre organizzazioni – che si valuti, nel prosieguo dei lavori della Commissione, la possibilità di costituire singoli tavoli tematici prevedendo anche, quando necessario, la partecipazione delle grandi aziende partecipate che hanno un ruolo nell’attuazione delle politiche energetiche e di interesse pubblico e nella realizzazione di opere e infrastrutture.

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