“Il Malloppo”. Francesco Saponaro porta sul palco del Massimo il British humour di Orton

0 0
Read Time:1 Minute, 27 Second

Appuntamento in cinque date per “Il Malloppo” nella Grande Prosa di Cedac al Teatro Massimo. L’opera di Joe Orton, l’originale drammaturgo inglese degli anni 60, sale sul palco grazie a Francesco Saponaro con una regia fluida e dinamica e supportata da una scenografia semplice ma essenziale.

Attorno all’avidità, ruota una “black comedy” di oltre cinquanta anni in linea con il tradizionale humor britannico ma ancora capace di generare sorrisi spesso e volentieri amari. In essa convivono circonvenzione di incapace e testamento fasullo, omicidio e matrimonio di interesse, furto e corruzione, menzogne e ricatto.

Eppure, nonostante tutto, con un testo attualizzato ai tempi nostri, il decesso della signora Mc Leavy e di quanto ne consegue, è comunque di piacevole visione. Un grosso plauso va anche agli attori, brillanti e “alla mano” nelle loro interpretazioni.

Il sipario si apre con la veglia funebre con il vedovo ( interpretato da Valerio Santoro) “particolarmente” confortato da Fay (Marina Massironi), un’infermiera cinica, opportunista, già stranamente vedova di sette mariti ,subito pronta a convolare a nozze e beneficiaria di un testamento estorto con la truffa.

Non è l’unica persona, tuttavia, a sfruttare l’occasione. A lei, si aggiungono Hal (Giuseppe Brunetti) e Dennis (Davide Cirri) rispettivamente figlio della defunta e amico di quest’ultimo. Per loro, autori di una rapina in banca, la bara è il miglior posto dove nascondere “Il malloppo”.

Sulle loro strada c’è l’ispettore Truscott, (interpretato da Gianfelice Imparato, attore dal ricco curriculum cinematografico) geniale e apparentemente eccellente tutore della legge. Tuttavia davanti ai soldi, nemmeno lui riesce ad essere indifferente alla corruzione e alla giustizia ad personam.

Personaggi che rendono la pièce particolarmente interessante. Gli applausi finali testimoniano quanto essi sono perfettamente inseriti in un contesto che lo stesso Hai definisce “un incubo freudiano”.

print
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *