La Catalogna vuole l’indipendenza già dal 2017

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Con 72 sì, seguiti da un lungo applauso, il Parlamento catalano sfida il governo centrale di Madrid approvando la risoluzione che dà il via al processo per creare una Repubblica indipendente della Catalogna a partire già dal 2017. Gli anti secessionisti hanno manifestato il loro dissenso sventolando in Parlamento la bandiera spagnola.

Il voto arriva a poco più di un mese dalle elezioni regionali in cui i partiti indipendentisti hanno avuto la maggioranza assoluta. Il premier Rajoy ricorre alla Corte costituzionale Il via libera alla risoluzione provoca una rottura senza precedenti col governo di Madrid, guidato dal primo ministro Mariano Rajoy che ha già preannunciato un ricorso alla Corte costituzionale contro la risoluzione filo-indipendentista approvata dal parlamento della Catalogna. Mas chiede 18 mesi per fare stato catalano Il presidente catalano uscente Artur Mas ha chiesto al parlamento di Barcellona di essere rieletto per una fase ‘costituente’ di 18 mesi in cui costruire il futuro “stato catalano”. Mas ha anche attaccato il governo del premier Rajoy, accusando il potere spagnolo di esprimere “orgoglio imperiale”. La regione catalana Nella regione catalana vive il 16% della popolazione spagnola e si produce un quinto della ricchezza nazionale, grazie al fatto che è la roccaforte del sistema manifatturiero e ha in Barcellona, la seconda città del Paese, un formidabile brand di attrazione mondiale. Ci sono un forte senso identitario, una lingua molto diffusa e un territorio da cui passa una delle due grandi vie di comunicazione che uniscono la penisola iberica al resto d’Europa. Il traffico di El Prat, l’aeroporto di Barcellona, è paragonabile a quello di Barajas, lo scalo di Madrid. Il sostegno all’indipendenza è stato peraltro altalenante negli ultimi anni: nel 2010 era inferiore al 40 per cento, è salito a poco più del 50 per cento tra il 2012 e il 2013 ed è sceso a poco più del 40 per cento negli ultimi sondaggi. Tutti i principali partiti spagnoli sono contrari alla secessione, anche se Podemos è favorevole a concedere alla Catalogna un referendum. E’ peraltro da dimostrare che in Catalogna la maggioranza degli elettori voterebbe sì in una consultazione sull’indipendenza. Meno male che la Spagna non è l’Ucraina, la Catalogna sarebbe stata già bombardata!

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