La sinistra gioca l’ultima carta per non scomparire: il ricorso alla consulta

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Anche in Sardegna la sinistra cerca di salvarsi accodandosi ad altri sindaci pd che stanno tentando di tamponare l’emorragia di voti ed il fuggi fuggi generale dei quadri dirigenti che decreterà a breve la fine di

un’era decisamente da dimenticare. I sindaci di Cagliari, Nuoro, Sassari e Alghero si sono tuffati al volo nel carrozzone di chi vede nella consulta l’ultima speranza sperando di allungare i tempi di una fine già annunciata di una sinistra più vicina alle lobby che alla gente. Anche Pigliaru e la sua giunta che non passeranno alla storia per aver fatto gli interessi di chi gli ha eletti ma per quanto sono stati bravi autoincensarsi col falso buonismo che favorisce l’immigrazione selvaggia e spendendo risorse per l’accoglienza a tutti i costi. Un compito assai più facile di quello di rimettere in moto l’economia e cercare di arginare la fuga dei giovani senza lavoro e quindi senza futuro che toglie le migliori energie e le speranze per il rilancio della nostra bella isola. E’ vergognoso che qualche assessore, non molto tempo fa, abbia denunciato lo spopolamento dell’isola ipotizzando di ripopolarla tramite l’accoglienza ignorando che i giovani scappano perché una politica incapace di dare risposte ha rubato il loro futuro. Disobbedire è evidente che sia l’ultima spiaggia per salvare le politiche di sinistra in barba alle esigenze della popolazione che in questi ultimi anni ha dovuto spesso subire le prepotenze violenze, mancanza di rispetto per la cultura e la religione. Senza dimenticare gli uomini e le donne delle nostre forze dell’ordine continuamente aggrediti senza possibilità di reagire per il rischio di essere incriminati. I numeri parlano chiaro sono pochi che scappano dalle guerre ma molti che la guerra la sanno fare eccome. Basta vedere quello che succede nelle nazioni del nord Europa dove la situazione è sfuggita di mano. Il decreto sicurezza non è un decreto contro un partito o contro chi è diverso, con tutti i difetti che può avere, ma ha l’obbiettivo di controllare di arriva, proprio perché non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, e ridurre la possibilità che assieme a chi viene per migliorare la propria vita, arrivino personaggi estremamente radicalizzati capaci di azioni estreme come la cronaca di questi anni tristemente insegna.

Dissentire è lecito in un paese democratico ma non applicare una Legge dello Stato regolarmente approvata dal Parlamento, quindi pienamente efficace, potrebbe portare conseguenze giuridiche molto gravi per i primi cittadini ribelli che hanno giurato fedeltà alla Costituzione e alle Leggi dello Stato.

Giorgio Lecis

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