“Le parole creano la nostra realtà”. Paolo Borzacchiello, con “Bada a come parli” lo spiega al Massimo

0 0
Read Time:2 Minute, 15 Second

“Le parole che usi dicono da dove vieni. Le parole che scegli dicono dove vuoi andare”. Partendo dalla fine di “Bada come Parli, Borzacchiello si conferma fra i massimi esperti di intelligenza linguistica.

Nell’evento del Teatro Massimo organizzato da Cedac, intorno alla parola, giusta o sbagliata che sia, nella sua potenza e magia, va in scena un monologo di quasi due ore ironico e divertente. Come un pifferaio magico, con ironia e semplicità, il bresciano pone in risalto i tanti errori comunicativi che quotidianamente si compiono involontariamente sul posto di lavoro, in famiglia, fra amici, fra le persone in genere.

“Le parole creano la nostra realtà”. Portando l’esempio del vino italiano più scarso che in un concorso enologico internazionale vince grazie a una bottiglia etichettata generosamente , Borzacchiello dimostra quanto si possa giocare con le frasi giuste ai fini di ottenere un determinato risultato.

A lui basta un microfono, qualche luce di teatro e le proiezioni alle sue spalle che indicano i quattro pilastri della intelligenza comunicativa efficace: evita le persone velenose, evita di zerbinarti, chiedi bene e parla come mangiano.

Il primo punto, sostanzialmente include le persone pazzo- aggressive, finto empatiche e depresse permanenti. Con frasi come “non per criticare, però…”. “ A chi lo dici…” o “Tanto non cambia mai”, sostanzialmente si chiamano aspetti negativi perchè “porta male parlare della sfiga, porta male parlare male”.

Borzacchiello passando al secondo aspetto, fa un esempio classico: “Posso disturbarti un minuto?”A chi piace essere disturbato? A queste persone dobbiamo dire no! Le parole sono le tue etichette, occorre valorizzare noi stessi”

Poi, si passa al concetto del “Chiedi bene” e lo fa riferendosi al “cervello che ha attenzione, selezione e intenzione orientata. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima perchè con gli occhi vedo fuori quello che accade dentro, si attivano intenzioni che non esistono. La classica e brutta domanda che ci poniamo è :cosa ho fatto per meritarmi questo?”. Ci si attribuisce un senso di colpa che non ci appartiene”.

Per quanto concerne ultimo argomento, invece, il messaggio scritto dalla figlia ventiduenne viene letto sul palco. Esso contiene una serie di termini tipici delle giovani generazioni che comunque non “mi impediscono di inserire le virgole per descrivere un mondo di colori dalle mille sfaccettature”.

Il monologo non si ferma qui e fra risate e considerazioni, inevitabilmente si passa al rapporto fra i due sessi. “Uomini e donne sono diversi, non c’è storia. Se una donna chiede al suo uomo se è meglio l’abito rosso o quello blu, lui dovrebbe buttarsi in terra e simulare di essere morto. L’uomo ha milioni di neuroni ma solo due funzionano e pensano ad unica cosa”.

print
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *