L’odio in rete, un fenomeno virtuale con effetti tragicamente reali

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Come combattere l’odio in rete il cosiddetto hate speech è il tema affrontato il 13 Ottobre scorso, nel convegno a Milano presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore nell’ambito del progetto UE “REASON – REAct in the Struggle against ONline hate speech”.

L’odio in rete, è un fenomeno, come sottolineato dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Rizzi, in cui vi sono “eventi virtuali ma le vittime sono tragicamente reali”. Per combattere questo fenomeno, il prefetto Rizzi che presiede l’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) ha ipotizzato che solo una cessione di sovranità da parte di tutti gli Stati, nell’ottica di una maggiore sicurezza sulla rete e di una maggior tempestività di interventi potrebbe costituire un efficace argine a un fenomeno difficilmente contenibile per le caratteristiche stesse delle rete. 

Il convegno ha offerto contenuti ed esperienze relativi alla diffusione del discorso dell’odio online, le sue caratteristiche e alle problematiche che interessano le Forze dell’ordine e le Pubbliche amministrazioni.
Nell’incontro sono state presentate le tematiche relative alla definizione e alle caratteristiche specifiche dell’hate speech, e i principali documenti europei sull’argomento. Come caso specifico è stato affrontato il tema dell’antisemitismo, sulla base della Strategia nazionale di lotta contro l’antisemitismo della Presidenza del Consiglio.

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