“Mangiamo le nutrie, sono troppe”: la proposta del sindaco

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Detto fatto, il sindaco mantiene la promessa e mangia la nutria. Stomaco  di ferro” per Michel Marchi, sindaco di Gerre de’ Caprioli, nel Cremonese. A causa della grande presenza di nutrie nel territorio comunale aveva proposto una soluzione molto pratica: “Mangiamocele”.

Il primo cittadino ha riunito giornalisti e fotografi nella casa di una coppia specializzata in piatti a base di nutria e si è fatto immortalare mentre mangia, con un certo gusto a vedere le foto, il roditore. Prima di essere cucinata la carne di nutria è stata marinata per una notte intera con rosmarino, pepe, salvia, limone e chiodi di garofano. Infine la cottura per un’ora e mezza nella birra. A differenza di quanto pensano molte persone poco informate, la nutria non ha nulla a che vedere con ratti e topi. La nutria è molto più grande di un topo, raggiungendo non di rado il metro di lunghezza e i 17 kg di peso.

In Italia la diffusione della nutrie ha subito un notevole incremento negli ultimi anni espandendosi nella pianura padana, lungo la costa adriatica dal corso del fiume Brenta in Veneto, nel Rio Ospo, vicino a Muggia in Friuli-Venezia Giulia fino all’Abruzzo e sul versante tirrenico settentrionale e centrale del Lazio.

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