Nuova delimitazione delle zone svantaggiate, deputati M5S: “I comuni abbandonati dalla Regione”

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Dei 377 comuni Sardi, 309 sono stati inseriti nell’elenco della nuova determinazione delle zone svantaggiate, questo elenco illustra quali sono le aree soggette a vincoli naturali con effettivi svantaggi geomorfologici che compromettono la capacità produttiva e agricola. I parlamentari del Movimento 5 Stelle Luciano Cadeddu, Lucia Scanu, Emanuela Corda, Alberto Manca, Mario Perantoni e Pino Cabras esprimono preoccupazione in una nota stampa, perché nonostante nel nuovo elenco stilato dalla Regione Sardegna, risulti l’ingresso di 30 amministrazioni locali, 7 comuni risultano fuoriusciti: Assemini, Badesi, Girasole, Masainas, Olmedo, Ortacesus, Simaxis. L’esclusione è il risultato della valutazione di una serie di criteri, quali: irrigazione o di valore della produzione standard (vegetale e animale), drenaggi artificiali e la presenza di serre. Le valutazioni di questi criteri determinano lo status di “zona svantaggiata”, questi principi non prendono in considerazione le condizioni degli agricoltori e degli allevatori: le difficoltà dovute alle alluvioni e criticità oggettive che negli ultimi anni hanno messo in ginocchio i comparti agricoli sardi, come la siccità, il dissesto idrogeologico, le strade sterrate inaccessibili (spesso prive di manutenzione) ed una criticità unica che accomuna tutti i sardi, l’insularità. Oltre ai comuni in uscita, ad altri 8 comuni è stata confermata l’esclusione dalla determinazione: Alghero, Arborea, Samassi, San Gavino Monreale, San Sperate, Senorbì, Uras, Valledoria. Sono evidenti le incongruenze anche di questo elenco: utilizzare un modello di valutazione generale non entrando nello specifico delle diverse realtà comunali mette in discussione l’esclusione di questi comuni. Secondo quanto sostengono i parlamentari del M5S, la Regione avrebbe dovuto coinvolgere i sindaci ed effettuare valutazioni più attente, garantendo agli amministratori locali maggiori tutele prima di inviare i dati al Ministero. I tempi per correggere le valutazioni c’erano ma non è stato fatto, ora sono gli agricoltori a pagarne le conseguenze. Nella prossima programmazione prevista per il 2021, i parlamentari auspicano un maggiore impegno e un ragguardevole coinvolgimento degli amministratori locali da parte degli uffici regionali e della stessa politica regionale. Ricordiamo che la Sardegna, per la programmazione Europea, è nuovamente “obiettivo 1”: questo non è un premio, significa che l’Isola non riesce a far ripartire l’economia e questo accade a causa di innumerevoli problemi. Per questo motivo serve uno sforzo maggiore da parte degli uffici regionali, della politica regionale e degli amministratori locali. Escludere un comune dall’elenco di delimitazione delle zone svantaggiate significa assestare un colpo all’economia degli agricoltori e allevatori dell’intera zona. Gli amministratori locali, già in difficoltà, non possono sostenere e tutelare i produttori primari in particolar modo se si tratta di comuni colpiti da fenomeni di dissesto idrogeologico o da altre calamità naturali. “La politica non può permettersi queste esclusioni, i sindaci dei comuni esclusi lamentano il mancato inserimento nell’elenco, sono infatti consapevoli che questo bloccherà lo sviluppo delle realtà agricole locali” affermano i deputati Cadeddu, Scanu, Corda, Manca, Perantoni e Cabras.

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