Pau. Cala il sipario sulla seconda edizione del festival Pedras et Sonus

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Zoe Pia © Roberto Cifarelli

Ultimo capitolo domani (domenica 16 ottobre) a Pau (Or) per la quinta edizione del festival Pedras et Sonus, tra gli appuntamenti musicali di spicco in Sardegna, che quest’anno ha proposto il suo ricco cartellone con proposte legate al mondo del jazz e del folk con la direzione artistica della musicista Zoe Pia.

Alle 9.30 si terrà la visita guidata al Parco dell’Ossidiana a cura della guida Giulia Balzano, alla quale seguirà il concerto di Su Cuncordu sas Bator Colonnas Tenore di Scano di Montiferro, con Antioco Milia (bassu), Francesco Fodde (boghe), Antonio Carboni (mesu boghe) e Stefano Desogos (contra). Alle 11.30 le attività proseguiranno con la passeggiata nei Sentieri Neri e il successivo concerto in solo della violoncellista e polistrumentista irlandese Naomi Berrill, artista e compositrice capace di attraversare diversi generi ed epoche. Di casa a Firenze, la Berrill vanta al suo attivo collaborazioni in ambito classico (con Michael Nyman, Giovanni Sollima, Mario Brunello e i 100 Cellos), jazz (Simone Graziano, Alessandro Lanzoni) e contemporaneo (AlterEgo, Time Machine Ensemble). Ispirandosi al tema delle migrazioni, di uomini e natura, traduce in musica l’esigenza del mutamento volto alla ricerca costante di una condizione migliore.

Il festival Pedras et Sonus è organizzato dall’omonima associazione (associazione Pedras et Sonus) con il sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato Turismo, Artigianato e Commercio, Assessorato Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport), Fondazione di Sardegna, Corsica e Sardinia Ferries, Comune di Mogoro, Comune di Curcuris, Comune di Pau, Grafik Art, Università degli Studi di Cagliari – Corso in Produzione Multimediale, Bar “La Fortezza” Nuraghe Cuccurada, Caffè Gitano, Il Tunnel, Associazione Musicale Mogorese, F.A.S.I., I-Jazz, Caligola Record, Elicona S.R.L.di Claudio Donà, Unica Radio, Associazione Time in Jazz, Associazione Sarditudine, Associazione Dromos, Ente Musicale di Nuoro, Associazione Menabò e Società Cooperativa Sociale Mariposas de Sardinia.

PROVE APERTE – Esclusiva attenzione sarà rivolta anche quest’anno al coinvolgimento delle nuove generazioni attraverso il progetto denominato Prove Aperte: alcune fasi dei soundcheck saranno aperte al pubblico del festival, che potrà seguirle, gustando di volta in volta una breve performance appositamente dedicata.

Gli appuntamenti del festival saranno sempre accompagnati dall’animatrice, esperta di bolle di sapone e palloncini Tatabolla, che si occuperà di accogliere e intrattenere il pubblico dei bambini presenti nelle giornate della manifestazione.

Fin dalla sua prima edizione il festival veicola le proprie comunicazioni utilizzando anche la lingua sarda, presente in ogni aspetto comunicativo a cura del dottor Francesco Grussu.

Il regista Alberto Gambato documenterà la manifestazione attraverso la realizzazione di un cortometraggio, dopo il successo riscontrato dal recente “Nàrami”, secondo documentario dedicato all’edizione 2021.

INFO E BIGLIETTI – I biglietti per i concerti del Pedras et Sonus festival costano 1 euro, mentre a ingresso gratuito sarà l’appuntamento del 15 ottobre alle 9.30 presso il Nuraghe Cuccurada di Mogoro. Per informazioni scrivere all’indirizzo pedrasetsonus@gmail.com o contattare il numero 379 1579897.

IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra i più giovani direttori artistici in Sardegna (nasce, infatti, nel 1986) ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis e dalla Fondazione di Sardegna. Nelle sue prime edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, costruendo e ampliando collaborazioni con importanti realtà come  l’Università degli Studi di Cagliari, il Festival Internazionale Time in Jazz, il Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari e il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo. La kermesse rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.

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