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Ci sono voluti due anni ma alla fine ne è valsa decisamente la pena. Nella splendida cornice naturale del Parco dei Suoni, Ben Harper è come uno tsunami che travolge tutto e tutti. Col mare a due passi, la metafora è d’obbligo quando la forza d’urto è la musica.
Si comincia a cappella con “Below sea level” e si conclude con la versione acustica di“Happy in the Sun” ma al termine del concerto, rimane sempre difficile inquadrare il californiano in un genere musicale.
Il suo è uno stile fortemente ispirato al mondo afro-americana e alla sua vita. Chi lo accompagna sono i cinque eccellenti musicisti di “The Innocent & Criminals” ovvero Oliver Charles (batteria), Darwin Johnson (basso), Adrian Painter (chitarra) e Leon Moble (percussioni) e grazie a loro, è possibile ascoltare raffinato blus, potente rock, suadente reggae e energico funky. Niente è stabile, tutto è bellissimo.
Per capirsi, se “Diamond on the Inside” è la ballata che fa viaggiare con mente e cuore, “How dark is gone”, “Finding our way” e“Two hands” sono fra quelle che fanno saltare.
Ma è forse vietato gioire, per citarne alcune, ascoltando “We need to talk about it”, “Faded”, “Amen Omen”, “Dont’ give upon me now”? La risposta arriva dal pubblico che si lascia amabilmente trasportare dal condottiero americano, anche quando con la lap slide si cimenta in un assolo progressivo di “Faded”. Lui sa come si sta sul palco e se c’è da festeggiare il compleanno di Adrian Painter, ecco arrivare gli auguri dal pubblico.
E se Ben Harper dice di aver sposato la Sardegna venti anni fa con un anello trovato sui fondali sardi durante una vacanza, le persone arrivate a Riola sono i suoi testimoni di questo legame.
Un grosso merito, va ricordato, è per Sardegna Concerti, Insula Events e Barkley Ats.
