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La consigliera Democratica Rossella Pinna e il Gruppo PD chiedono chiarimenti in merito alle terapie anti covid19 con gli anticorpi monoclonali in Sardegna. L’attivazione delle cure con i farmaci monoclonali è particolarmente indicata per prevenire forme più gravi della malattia nelle fasi precoci in tutti quei soggetti che presentano uno o più fattori di rischio, come nel caso dei pazienti oncologici, diabetici, ipertesi o trapiantati.
Come alcuni ricorderanno, il 25 gennaio u.s. l’Assessorato dell’Igiene e della sanità e delle politiche sociali, aveva comunicato l’individuazione di 11 strutture sarde, una per ciascuna ASL e una a testa per AOB e per le AOU.
Preoccupano le segnalazioni pervenute rispetto a criticità nella somministrazione delle terapie in alcune strutture sarde già individuate e in particolare ad Oristano. L’interrogazione prende le mosse dalla denuncia di un paziente di 81 anni, nefropatico positivo al Covid 19, con indicazione di terapia monoclonale che si sarebbe visto negare la possibilità di effettuare la terapia al San Martino in quanto la ASL di Oristano non sarebbe in grado di garantire il trattamento. Al paziente non avrebbe nemmeno assicurato il trasporto dedicato e pertanto l’anziano paziente, per potersi curare, avrebbe dovuto utilizzare mezzi propri o noleggiare di ambulanza equipaggiata per trasporto positivi con una spesa a proprio carico stimata in 300 euro.
“Va da sé – chiarisce la consigliera – che se confermata la vicenda sarebbe grave considerato che molto è stato investito per garantire le terapie con anticorpi monoclonali soprattutto ai pazienti più a rischio di aggravamento della sintomatologia da contagio di covid19. Da qui la nostra sollecitazione all’assessore e alla Giunta per un monitoraggio attento e puntuale della situazione a garanzia e tutela dell’opportunità di cura per i pazienti più a rischio.”
