Spagna: il virus estingue la sinistra

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Spagna – Come ci si sarebbe potuti aspettare, solo a saper vedere le cose oltre la ritualità discorsiva, la sinistra che ha finito per accettare in blocco  i confinamenti, i distanziamenti sociali e le devastazioni della didattica a distanza nelle scuole, quella che in preda alle traveggole tenta di accreditare inesistenti contenuti di progresso in  queste misure inutili sul piano della scienza e anticostituzionali, ha subito una prima catastrofica sconfitta in Europa: nelle elezioni regionali a Madrid:  l’intero fronte a sinistra formato dai socialisti, da Podemos e da una lista tra il civico e il verde, Mas Madrid in grande crescita,  ha raccolto molto meno voti dei Popolari e di Vox, nonostante il crollo di Ciudadanos altra formazione di destra che tuttavia non si è completamente travasata nelle altre formazioni.  Così si è arrivati alle dimissioni da ogni carica politica di Pablo Iglesias  il leader di Podemos, dopo che  aveva rinunciato alla carica di vice premier per poter conquistare la regione autonoma della capitale spagnola:  “Quando smetti di essere utile, devi ritirarti”,

Evidentemente credeva  nella possibilità di una vittoria, ma al contrario della sua avversaria Díaz Ayuso, personaggio per la verità non amatissimo, che ha puntato tutte sulle riaperture, lui con tutta la sinistra si è mostrato invece un fan delle chiusure e di tutti i dettami mistificatori della narrazione pandemica, come se questo avesse qualcosa a che vedere col, progressismo e non semplicemente con la lotta di classe alla rovescia di una elite ormai fuori da ogni controllo.

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