Teatro Massimo, Tommaso Montanari parla degli “Eretici”

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Scienza, arte, politica, diritti civili, disobbedienza e persino il mondo cattolico. Nel suo spettacolo di giovedì sera, realizzato insieme all’attrice Daniela Morozzi e al grande sassofonista Stefano “Cocco” Cantini, Tommaso Montanari porta sul palco del Massimo alcuni dei protagonisti inseriti nel suo libro intitolato “Eretici”:

Con una lettura particolare, vengono raccontati coloro che hanno sempre messo in discussione il pensiero unico, i dogma, le idee. Persone ritenute “diverse”, da mettere da parte. Uomini e donne che non si sono mai piegati pur di far rispettare le proprie idee.

Eretico è Emilio Lussu ma lo è anche chi è contro la guerra e non teme di essere di essere considerato anti Israele o filo Russia.

Eretica è Michela Murgia “pericolosamente fuori controllo dal potere. Oggi sarebbe nella Striscia di Gaza accanto a un popolo massacrato”. Lo è pure Virginia Woolf, impegnata nella lotta per la parità di diritti fra i sessi. Menzione anche per Tina Anselmi, staffetta partigiana prima donna a diventare ministra della Repubblica. “Una donna che continuò a scegliere piuttosto che a farsi scegliere. Un’eretica per la sua voglia di andare dentro le cose ber battere i potenti che vivono sulla ricattabilità”.

Stessa matrice cattolica, stessa voglia di non dare nulla per scontato per Don Lorenzo Milani, che dopo aver invitato al voto libero fu spedito nell’isolata Barbiana, dove comunque istituì una scuola per i meno abbienti, un impegno volto all’emancipazione a alla realizzazione dell’uguaglianza.

Ma eretico è anche Caravaggio capace con le sue opere di “raccontare la relazione fra i corpi e il potere, fra l’essere piegati e l’imposizione del silenzio”.

E poi c’è Rosa Luxemburg, ebrea polacca, “uccisa per aver detto la verità ai poveri durante il governo socialdemocratico”.

Ma anche Alessandro Porro, volontario sulla nave di Sos Mediterranee, nella sua attività di soccorso in mare non china la testa davanti ai soprusi della guardia costiera libica.

Il professor Montanari, in tutto questo, condisce i racconti con tanta ironia correlata alla situazione attuale. Una strategia di narrazione che, pur parlando di donne e uomini che hanno dimostrato per tutta la vita che costruire un mondo diverso, rende lo spettacolo abbastanza fluido e divertente.

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