Università Cagliari, indagine della Cgil sui dipendenti e lo stress lavoro correlato

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Qual è il benessere psico-fisico di chi lavora dietro uno sportello bancario o un ufficio pubblico? Oppure di chi svolge attività socio-assistenziali o è impegnato nei servizi di igiene ambientale? Per rispondere a questa domanda Fp e Fisac Cgil Cagliari hanno commissionato un’indagine all’Università di Cagliari, consapevoli dell’elevato livello di stress diffuso fra le lavoratrici e i lavoratori così come della necessità di sottoporre il fenomeno al vaglio di un metodo scientifico che ne restituisca un quadro oggettivo.
“L’indagine, che sarà disponibile entro dicembre, sarà uno strumento utile al sindacato per costruire piattaforme volte a migliorare il benessere organizzativo, sensibilizzare e formare i delegati per affrontare e risolvere le diverse problematiche che emergono nella quotidianità del lavoro”, hanno spiegato i segretari Fp e Fisac Cagliari Luisa Schirru e Alessandro Lobina.

La convenzione stilata con il dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell’Università di Cagliari prevede più azioni. Oltre alla somministrazione del questionario che proprio in questi giorni le due strutture stanno inviando via web alle lavoratrici e lavoratori dei diversi settori, si è già conclusa una prima attività formativa rivolta ai sindacalisti: avvocati e docenti universitari hanno svolto sei seminari informativi che hanno avuto come oggetto gli strumenti utili nella tutela, gli aspetti giuridici e quelli relazionali e psicologici relativi a fenomeni come lo stress da lavoro correlato, la violenza e le molestie, il mobbing e la cultura del conflitto.

“Il progetto ha l’ambizione di creare competenze fra delegati e lavoratori” hanno spiegato i segretari Fp e Fisac sottolineando che “migliorare il clima e il benessere nei luoghi di lavoro è un obiettivo che deve essere certamente condiviso anche dalle aziende, perché sono indubbi i benefici che ne traggono”. Per fare solo due esempi relativi a settori diversi, pensiamo allo spreco di risorse che provoca a un’azienda investire su un lavoratore che poi si licenzia perché non trova soddisfazione nel lavoro che svolge o lo considera troppo stressante, come sta avvenendo in molti istituti bancari, oppure quanto può essere più performante un lavoratore dell’igiene ambientale che opera in condizioni organizzative ottimali tali da preservarlo dalle malattie professionali che purtroppo ne caratterizzano l’attività.

Per tutte queste ragioni, i risultati certificati dell’indagine saranno ampiamente condivisi anche con le aziende e “rappresenteranno – concludono Luisa Schirru e Alessandro Lobina – una base solida per costruire e rilanciare quel confronto indispensabile a creare, sia nel pubblico che nel privato, luoghi di lavoro nei quali il benessere organizzativo e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori rappresentino una priorità”.

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