Anniversario strage di via d’Amelio, il Presidente Solinas: “Borsellino rappresenta un simbolo della legalità e della lotta alla mafia”

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Cagliari. “Sono passati 31 anni dalla strage di via D’Amelio, ma il ricordo del sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta è sempre vivo. Tra questi ultimi perse la vita anche una figlia di Sardegna, Emanuela Loi, prima donna della Polizia di Stato morta nell’adempimento del proprio dovere. Borsellino rappresenta un simbolo della legalità e della lotta alla mafia. Il suo esempio e il suo coraggio hanno contribuito a rafforzare nella comunità nazionale il sentimento di riconoscenza verso i servitori dello Stato che quotidianamente sono impegnati nella lotta alla criminalità organizzata. Le Istituzioni hanno il dovere di continuare nell’impegno del ricordo, onorando la loro memoria”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, in occasione dell’anniversario della strage mafiosa di via D’Amelio a Palermo, nella quale restarono uccisi il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta.

“Paolo Borsellino, insieme a Giovanni Falcone, rappresentano eroi dello Stato per l’impegno e la dedizione profusi nella lotta alla mafia, fino all’estremo sacrificio – ha aggiunto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, che stasera parteciperà, in rappresentanza della Regione, alla fiaccolata che, a Cagliari, partirà alle 19.45 da piazza Garibaldi per terminare il suo percorso davanti al Palazzo di Giustizia – Dobbiamo riflettere su quanto finora, anche grazie al loro impegno, sia stato fatto nella lotta alla criminalità organizzata, ma anche su quanto ci sia ancora da fare. Non dobbiamo abbassare la guardia perché, ancora oggi, questi gravi fenomeni criminali devono essere quotidianamente combattuti. Anche e soprattutto da chi è impegnato nell’amministrazione pubblica”.

“La Sardegna ha un legame forte con Borsellino e Falcone, non solo per la presenza di Emanuela Loi tra gli agenti della scorta uccisa in via D’Amelio, ma anche perché l’Isola dell’Asinara fu scelta come sede per completare lo studio e l’istruttoria del maxi-processo. Perciò, stiamo lavorando ad una soluzione che consenta di attribuire, in quella sede, ai due magistrati il giusto tributo pubblico, affinché tutti possano conoscere questa importante pagina di storia, ricordando concretamente il sacrificio di due grandi uomini che persero la vita per la Patria”, ha concluso l’assessore Porcu.

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