Bollo auto non pagato, radiazione dal Pra automatica

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La possibilità della radiazione automatica è prevista dal codice della strada  in base al quale “ferme restando le procedure di recupero degli importi dovuti per le tasse automobilistiche, l’A.C.I., qualora accerti il mancato pagamento di detti tributi per almeno tre anni consecutivi, notifica al proprietario del veicolo la richiesta dei motivi dell’inadempimento e, ove non sia dimostrato l’effettuato pagamento entro trenta giorni dalla data di tale notifica, chiede la cancellazione d’ufficio del veicolo dagli archivi del P.R.A., che ne dà comunicazione al competente ufficio della Direzione generale della M.C.T.C. per il ritiro d’ufficio delle targhe e della carta di circolazione tramite gli organi di polizia.”
In tali casi, il mezzo viene definitivamente cancellato dal Pra e non può più circolare, perché è come se non esistesse più. Il proprietario rischierebbe sanzioni molto serie, ben superiori al sequestro dell’auto: una multa da 419 a 1.682 euro e la definitiva confisca del veicolo, che non potrà più ritornare nella disponibilità del proprietario. Questa la sorte che si profila per circa 420.000 automobili, di cui molte ormai vendute dall’iniziale intestatario. Contro la radiazione automatica dal Pra per bollo auto non pagato c’è tuttavia la possibilità di fare ricorso, ragione per cui non tutte le Regioni sono intenzionate ad attivare questa procedura. Difatti, la norma del codice della strada stabilisce che le modalità per la radiazione siano definite con un decreto ministeriale (Ministero dell’Economia, sentito il Ministero delle Infrastrutture), che non solo non è mai stato emanato ma neanche lo sarà perché il ministero si dice ormai incompetente. Perché mai? Perché questa norma del codice della strada è stata scritta nel 1992, quando il bollo auto era totalmente di competenza statale e la sua gestione era affidata in monopolio all’Aci. Successivamente però, a partire dal 1999, la gestione è passata alle Regioni. La radiazione, secondo il ministero, è un’attivita  regolata dalle Regioni stesse. Pertanto, chi subirà in questi mesi la radiazione d’ufficio, potrà presentare ricorso entro 30 giorni al Ministero dell’Economia oppure presentare un normale ricorso al Giudice.
Dopo circa 15 anni in cui tale procedura non è mai stata utilizzata ora il fisco cerca di recuperare l’evasione fiscale di una delle tasse più odiate agli italiani,sia per tagliare i costi degli avvisi bonari, accertamenti e cartelle di pagamento che non andranno mai a buon fine ma anche per ripulire gli archivi del Pra, che spesso contengono veicoli non più circolanti. La radiazione partirà dalle regioni Lazio, Lombardia e Piemonte

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