Esplosioni e sirene nella notte: i russi bombardano anche Odessa 

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La guerra in Ucraina entra nel trentanovesimo giorno, in una notte di forti esplosioni e Odessa e di sirene antiaeree in molte città.

Forti esplosioni sono state segnalate poco dopo le 6 locali (le 5 in Italia) a Odessa, in Ucraina. Lo riferiscono sui social media gli abitanti della città. Le deflagrazioni sono avvenute nei pressi del centro, in direzione nord. Probabilmente si tratta di missili lanciati sulla zona. Diverse colonne di fumo si sono alzate sopra la città, dove hanno risuonato a lungo le sirene di allarme antiaereo. Gli abitanti riferiscono anche dei bagliori di un incendio visibili da lontano. Le esplosioni sono state almeno una decina.

Il ministero della Difesa ucraino annuncia: “Ripreso controllo dell’intera regione di Kiev”.

A Bucha, appena liberata dall’occupazione russa, le autorità locali denunciano “esecuzioni russe di civili, corpi con le mani legate”.

Gli Stati baltici hanno bloccato le importazioni di gas dalla Russia. Lo stop è scattato dal primo aprile in Lettonia, Lituania ed Estonia. “Anni fa il mio Paese ha preso decisioni che ci consentono oggi di recidere facilmente i legami energetici con l’aggressore”, ha detto alla radio lettone Uldis Bariss, ceo di Conexus Baltic Grid, aggiungendo: “Se possiamo farlo, anche il resto d’Europa può farlo”. I Paesi baltici sono ora serviti da riserve di gas immagazzinate sottoterra in Lettonia. 

Sul fronte diplomatico, Kiev annuncia che “le  bozze dell’accordo sono pronte  per la discussione fra i due presidenti”.

A Mariupol, la città assediata, Mosca aprirà un corridoio umanitario per evacuare gli stranieri.

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