Flat tax, legge Fornero e vincoli Ue: ecco la prima bozza del contratto Lega-M5s

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“Contratto per il governo del cambiamento”. È il titolo dell’accordo su cui Movimento 5 Stelle e Lega stanno lavorando per chiudere il capitolo

relativo al programma di governo. La bozza si articola in ventidue punti ed è lunga ventisei pagine. Sopra al titolo del contratto ci sono i simboli delle due forze politiche. Dentro c’è un po’ di tutto, ma partendo da una versione più soft di quella annunciata in campagna elettorale: dal reddito di cittadinanza alla flat tax, passando per le modifiche del sistema previdenziale. 5Stelle e Lega si sono incontrati al Pirellone a Milano

All’incontro erano presenti, tra gli altri, per il partito di via Bellerio, Roberto Calderoli, Nicola Molteni, Claudio Borghi, Armando Siri e Gian Marco Centinaio. Per i pentastellati, invece, c’erano Danilo Toninelli, Alfonso Bonafede, Vincenzo Spadafora e Laura Castelli. Sul tavolo il plico di fogli con su scritto “Contratto per il governo del cambiamento” e in cima i simboli dei due partiti. “Vogliamo chiudere – assicura Salvini – al lavoro anche domani”. Per il momento sui tratta, appunto, di una bozza. Ma le misure al vaglio sono sempre più concrete, anche se sembra che l’intenzione sia di procedere su tutti i punti trattati in campagna elettorale ma per gradi. “L’idea è di mettere nero su bianco nome, cognomi, tempi, modi e costi – continua il leader leghista – tutto quello che vogliamo fare ovviamente passa attraverso la rinegoziazione dei trattati europei, perché se non cambiano le regole europee, non cambiano i parametri, i vincoli imposti dall’Europa, l’Italia soffoca e su questo mi sembra che l’impegno sia comune”.

“La bozza – hanno riferito AGI alcuni partecipanti al tavolo – prevede, tra le altre cose, un’intesa sull’introduzione della flat tax, a partire dal 2019, con due aliquote del 15 per cento e del 20 per cento (quest’ultima per chi ha redditi sopra gli 80mila euro l’anno, ndr)”. Sull’immigrazione, nel contratto ci sarebbe una sorta di patto per stoppare qualsiasi iniziativa che porti alla definitiva cancellazione del reato di clandestinità. Vi sarebbero, poi, il via libera a una prima allocazione di 5 miliardi per “ritoccare” la legge Fornero, oltre all’introduzione della 100 per la pensione, e al reddito di cittadinanza, indicativamente dal 2019, previa ristrutturazione dei centri per l’impiego. Sarebbe, infine, passata la linea della Lega contro la chiusura dell’Ilva. I Cinque stelle, invece, avevano una posizione diversa. Lo scorso 10 febbraio i grillini avevano spiegato che sarebbe servita “una riconversione economica” che “passa ovviamente dalla chiusura delle fonti inquinanti, senza le quali le bonifiche sarebbero inutili”.

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