Istituti penitenziari, Treviso, Monza e Uta gemellati con il progetto della coop Elan

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 Pubblico e privati insieme per indagare le buone pratiche di reinserimento lavorativo dei detenuti all’interno dei penitenziari sparsi nella penisola, con l’obiettivo di adottarle anche in Sardegna. Tre cooperative sociali e tre strutture carcerarie assieme per un gemellaggio negli scorsi giorni a Treviso e Monza.

La cooperativa sociale Elan di Cagliari, ideatrice del progetto Lav(or)ando per il recupero sociale di 24 detenuti impiegati nelle lavanderie industriali degli istituti di Uta e Quartucciu, assieme ai dirigenti della Casa Circondariale di Uta, hanno incontrato i rappresentanti delle strutture di Treviso e Monza, le coop sociali Alternativa Ambiente e Sociale 2000 che aderisce al Consorzio Exit.

«Sono state due giornate ricche di scambi in cui abbiamo potuto osservare come vengono attivati e funzionano progetti analoghi al nostro in altre realtà italiane. Noi abbiamo raccontato l’esperienza di Lav(or)ando e i risultati che abbiamo raggiunto finora – spiega Elenia Carrus, vicepresidente e responsabile dell’area inclusione Elan -. Il nostro obiettivo è quello di confrontarci sempre di più con le esperienze positive svolte altrove, condividere le buone pratiche e, per quanto possibile, trarne spunto adattandole al nostro territorio».

Tra i tanti temi affrontati, l’attenzione si è concentrata su alcuni aspetti in particolare: modalità di gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro e studio, collaborazione tra operatori e insegnanti; modalità di valutazione dei bisogni, attività trattamentali presenti e attività lavorative, condivisione delle modalità di orientamento, selezione, tirocinio lavorativo, assunzione, partecipazione ai gruppi di osservazione e trattamento per le proposte di ammissione al lavoro esterno, ammissione ai benefici penitenziari e alle misure alternative; il lavoro all’esterno e le modalità di inserimento lavorativo (compresa la messa alla prova adulti e minori).

«Siamo impegnati a incrementare sempre di più questi gemellaggi. Dalla cooperazione nascono idee e nuovi progetti. Confrontando esperienze e successi, ma anche difficoltà e fallimenti, otterremo risultati sempre più importanti e sempre più mirati a raggiungere gli obiettivi» sottolinea Carlo Tedde, responsabile del progetto Lav(or)ando.

Presenti per Elan, oltre a Carrus, e Carlo Tedde, Anna Tedde (presidente), Francesco Tedde (responsabile della produzione del progetto Lav(or)ando), Diego Deiana (responsabile consegne in lavanderia) e Carla Carboni (tutor di accompagnamento). In rappresentanza dell’istituto di Uta hanno partecipato il direttore Marco Porcu, la responsabile area educativa Giuseppina Pani, il comandante della polizia penitenziaria Andrea Lubello e la capoarea contabile Ilenia Cadeddu. Era presente anche Nicoletta Atzeni, dell’Uepe di Cagliari (Responsabile di Area II – Misure e sanzioni di Comunità).

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