L’abolizione delle Province è diventata una farsa. Aboliamo il referendum: la sovranità appartiene alla casta non al popolo

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E per quattro delle otto province sarde – quelle più recenti e istituite dieci anni fa – il destino sembra essere segnato. È il primo dato eclatante che emerge dal voto di ieri e oggi in Sardegna. Così il Sole 24 ore subito dopo la chiusura delle urne del referendum del 2012

L’evoluzione dei fatti
Ma ricostruiamo questa storia surreale. Dal 1974 la Sardegna era stata suddivisa in 4 province: Sassari, Oristano, Cagliari e Nuoro; nel 2001, ma con piena operatività dal 2005, sono state istituite ben 4 nuove province: Carbonia-Iglesias, Tortolì-Lanusei, Villacidro-Sanluri e Olbia-Tempio.
In seguito ai referendum regionali del 2012, riguardanti anche le istituzioni provinciali, è stato dato avvio a un processo di riorganizzazione amministrativa di questi enti intermedi conclusosi nel 2016; con la legge regionale 2 del 4 febbraio 2016 sono state abrogate le province istituite nel 2001 ritornando alle precedenti quattro suddivisioni amministrative con l’aggiunta dell’Area Metropolitana di Cagliari, dividendo il territorio in base a criteri molto discutibili.

Siamo nel 2020 ma, piuttosto che dare esecutività alla volontà del popolo, la commissione autonomie del consiglio regionale ha approvato l’articolato del testo unificato di riforma degli enti Locali della Sardegna.

 La legge prevede 6 province e due città Metropolitane (Sassari e Cagliari, composte rispettivamente da 66 e 72 comuni). Nel nuovo assetto non ci saranno più le province di Sassari e del Sud Sardegna, mentre tornerà la provincia dell’Ogliastra, del Medio Campidano, della Gallura e del Sulcis-Iglesiente, oltre alle province di Nuoro e Oristano. E siamo nuovamente a 8 province, ma il popolo non si era espresso in un altro modo?

Eppure il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana. L’esito referendario costituisce, una fonte di diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo

Se poi aumentano le persone che non esercitano il diritto di voto un motivo ci sarà.

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