Oristano – IAM SANCTAE CLARAE CLARITAS: eredità cultu(r)ale delle famiglieconventuali arborensi nei secoli XIII-XV

0 0
Read Time:1 Minute, 53 Second

Una manifestazione per svelare, raccontare e condividere la cultura e la tradizione oristanese attraverso i contenuti dei manoscritti custoditi nelle tre strutture religiose cittadine: Monastero di Santa Chiara, convento di San Francesco e Capitolo Metropolitano – Museo Diocesano arborense.
E’ con questo spirito che è nata la conferenza concerto IAM SANCTAE CLARAE CLARITAS: eredità cultu(r)ale delle famiglie conventuali arborensi nei secoli XIII-XV, una manifestazione di grande interesse culturale, religioso e storico che si svolgerà sabato 10 giugno alle 19.00 nella chiesa di Santa Chiara.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Delegazione del FAI di Oristano, in collaborazione con le monache clarisse del monastero di Santa Chiara, e sarà impreziosita dagli interventi di grandi esperti come il maestro Enrico Correggia, il libero ricercatore Nadrir Danieli, con il prezioso supporto dell’Ensemble Exsurge Domine e con l’intervento del Prof. Bernardo De Muro.
Per l’occasione, per la prima volta nell’età moderna, saranno riuniti quindi i manoscritti provenienti dai tre poli culturali: i codici P. VI (custodito al museo diocesano) e P. XII (custodito in Cattedrale); il P. II custodito a S. Francesco; il codice 1br e il Cantorino di S. Chiara), a Santa Chiara e questo permetterà di far dialogare le opere tra loro, consentendo di evidenziarne gli aspetti peculiari, restituendo ai partecipanti della conferenza-concerto un quadro completo dell’importanza degli ordini nella storia locale e del complesso di Santa Chiara in quello della città di Oristano, ma anche proiettandolo in un ambito geografico e culturale molto più ampio.
La realizzazione di questo evento si è resa possibile anche grazie alla preziosa disponibilità del Capitolo Metropolitano, del Museo Diocesano arborense e dei Frati Minori Conventuali di San Francesco.
La conferenza, sarà costituita da un approfondimento sull’importanza dei codici da un punto di vista storico e culturale, fortemente connessi alla storia delle famiglie arborensi e dalla parte concertistica, in cui i canti proposti provengono dai codici arborensi e verranno resi secondo il principio dell’archeologia sperimentale, con amplificazioni polivocali, ornamentazioni, ritmi e altre caratteristiche espressive ricostruite, per dare
voce e forma contestuale ai manoscritti.
L’esposizione dei codici e manoscritti si svolgerà al termine della conferenza nel chiostro del monastero, che ricordiamo è divenuto primo luogo del cuore FAI in Sardegna nel censimento appena concluso.

print
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *