Pediatra lascia l’incarico in Marmilla. I chiarimenti della Asl

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 “La nostra azienda sanitaria, già dal giugno
scorso, attraverso la medicina convenzionata di ARES, ha provveduto a
formulare e pubblicare un bando a valenza regionale per la sostituzione
del pediatra dell’ambito 6 del distretto di Ales-Terralba, il dottor
Luigi Melis, che ha ottenuto il trasferimento presso un’altra azienda
sanitaria e perciò lascerà la Asl 5 di Oristano. Tale bando, tuttora
aperto, non ha ricevuto al momento alcuna manifestazione d’interesse da
parte di nessun pediatra”.
Lo ha precisato il direttore dell’ufficio integrazione
ospedale-territorio dell’Asl oristanese, il dottor Alessandro Baccoli
dopo il posto rimasto vacante del pediatra, che serve i pazienti dei
comuni di Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baradili, Baressa, Curcuris,
Genoni, Gonnosnò, Laconi, Mogorella, Morgongiori, Nureci, Pau, Ruinas,
Senis, Sini, Usellus, Villa Sant’Antonio e Villa Verde.
Sempre il dottor Baccoli ha aggiunto: “Le famiglie con bambini con età
superiore ai sei anni possono rivolgersi ai medici di base dello stesso
ambito o all’ambulatorio straordinario di comunità territoriale (ASCoT)
di Masullas”. Un altro importante annuncio: “Nella stessa zona arriverà
entro due mesi anche un nuovo medico di base, che potrà accogliere sino
a 1500 scelte”.
Per i pazienti sotto i sei anni “speriamo che qualche pediatra risponda
presto al nostro bando – ha chiuso sempre il dottor Baccoli – intanto le
famiglie dei piccoli possono optare per la scelta fuori ambito con la
pediatra Miriam Concas, in servizio a Mogoro, che ha ancora
disponibilità sufficiente ad accogliere tutti i minori. Per la maggior
parte delle famiglie residenti nei paesi serviti precedentemente dal
dottor Melis lo spostamento verso Mogoro sarà circa lo stesso, in
termini di chilometri, rispetto a quello precedente verso Ales.
Comprendiamo il disagio dei genitori di quei comuni, che dovranno
percorrere alcuni chilometri in più, ma non abbiamo alternative allo
stato attuale. La drammatica carenza di medici pediatri nella nostra
Regione ha radici lontane, che sono da ascrivere alla  mancata
programmazione nazionale e alla ancora insufficiente ammissione ai corsi
di laurea delle nostre facoltà. Non si può vincere una guerra senza
soldati”.

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