L’Assessore Salaris: “Pronti a rilanciare un segmento fondamentale dell’economia sarda”
San Teodoro. Sono 21 le strutture portuali, dislocate lungo la costa Nord Orientale, interessate dal Piano regionale della Rete di Portualità turistica presentato questa mattina a San Teodoro. Si tratta del tratto costiero che si estende da Golfo Aranci a Cala Gonone e che abbraccia importanti località turistiche come Golfo Aranci appunto, Olbia, Loiri Porto San Paolo, Puntaldia, San Teodoro, Porto Ottiolu, La Caletta, Cala Gonone. Con l’appuntamento di San Teodoro si chiude il ciclo di incontri territoriali che ha visto impegnato l’Assessore dei Lavori Pubblici Aldo Salaris in un percorso condiviso con i territori che consentirà alla Regione di recepire le considerazioni dei portatori di interesse. La fase successiva della redazione del Piano sarà infatti quella del cosiddetto geodesign che verrà realizzata tra qualche mese e sarà propedeutica alla predisposizione del Piano vero e proprio che l’Assessore porterà all’attenzione della Giunta regionale. Il percorso partecipativo durerà circa otto mesi con l’obiettivo di arrivare all’approvazione del Piano per marzo 2023.
“Quella odierna è l’ultima di quattro tappe importanti con cui abbiamo articolato la presentazione del piano della portualità – ha spiegato l’Assessore Salaris aprendo i lavori – Fin dal 2019 la Giunta Solinas ha creduto in questo strumento di pianificazione e programmazione fondamentale che permette a un segmento rilevante della nostra economia, quello della portualità, di crescere disciplinandolo e mettendolo a sistema con l’obiettivo di consentire all’intera Sardegna di avere strutture di riferimento sia in termini di servizi e sia in termini di maggior attrattività”. Efficientare le strutture esistenti, ottimizzare i posti barca e realizzare nuove infrastrutture portuali gli obiettivi primari del Piano regionale.
“Vogliamo – ha proseguito l’Assessore – che chi arriva nella nostra Isola possa conoscere per intero il territorio sardo e apprezzare un’Isola che auspichiamo possa divenire navigabile in sicurezza nell’intero perimetro, in sintonia con l’ambiente e nel rispetto delle caratteristiche naturali dei territori”. Uno degli obiettivi prioritari è infatti quello del miglioramento della sicurezza della navigazione, con l’incremento del numero delle strutture portuali per l’offerta di porti rifugio, necessari in caso di improvvise condizioni meteomarine avverse. Finalizzato al completamento del circuito di navigazione diportistica intorno all’Isola, il Piano ha come obiettivo quello di costruire un’offerta di qualità che valorizzi la centralità della posizione della Sardegna nel Mediterraneo. Grazie al Piano della portualità, i posti barca saranno meglio distribuiti lungo le coste sarde – la Sardegna può contare su oltre 1800 km di costa – con evidenti riflessi su quelle infrastrutture portuali di ridotte dimensioni che normalmente risultavano tagliate fuori dal circuito della navigazione.
La Sardegna, con l’attuazione del Piano, dovrà diventare non solo meta del turismo nautico, esteso dagli amanti della vela a quelli che privilegiano il confort della navigazione a motore (dai proprietari di imbarcazioni a quelli che ricorrono alla sempre più diffusa formula dei charter, con o senza equipaggio), ma anche il luogo dove si mantiene stabilmente l’imbarcazione, in attrezzati rimessaggi a terra o a mare, con conseguente sviluppo della cantieristica per le ordinarie manutenzioni e riparazioni. Il tutto, ha evidenziato l’Assessore Salaris, senza trascurare il turismo stanziale e salvaguardando gli spazi dedicati alle imbarcazioni da pesca che rivestono un importante ruolo nell’economia locale dei centri costieri.
“Anche grazie a questo incontro andremo ad aggiornare, modificare, integrare la bozza del Piano per quel che riguarda un tratto di costa strategico come è quello nordorientale, vincolando il nostro operato al principio di armonizzazione con l’ambiente”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas. Il piano è infatti entrato nella fase di Vas, Valutazione ambientale strategica, necessaria per coniugare le esigenze di tutela ambientale con le politiche di sviluppo legate al Piano.