Quartu. Stevelli: sbagliato mettere la Sardegna in zona arancione

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Quartu Sant’Elena. “È un grave errore portare la Sardegna in zona arancione con un indice RT pari a 0,95, che è tra i più bassi tra le regioni italiane. Tralasciando la tempestività con cui il Ministero della Salute ha comunicato la decisione, creando non poche difficoltà e danni economici ad un comparto che subisce così l’ennesimo colpo mortale”. Così Christian Stevelli, consigliere comunale a Quartu Sant’Elena, commenta la possibilità che il Ministero della Salute confermi l’intendimento di declassare la Sardegna con le conseguenti limitazioni di mobilità per i cittadini e le chiusure delle attività produttive.  “Se si prende in considerazione l’ultima settimana, a partite da lunedì 18 gennaio emergono dei dati che vanno in assoluta contraddizione con quanto vorrebbe decidere il Ministro Speranza” prosegue Stevelli. “In sei giorni, c’è stata una netta diminuzione dei pazienti ricoverati in ospedale in reparti non intensivi: si è passati da 506 ricoverati (dato del 18/01) a 449 ricoverati (dato del 22/01). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati in terapia intensiva, il trend è stabile: purtroppo, si è registrato un +1 rispetto ai 51 totali rilevati il 18/01. In netto calo anche le persone in isolamento domiciliare, passati da 17.059 a 16.502. Non ci si spiega quindi il motivo per il quale la Sardegna debba mutare il colore nonostante la situazione, che è difficile per chiunque, ma gestita con risultati numerici incontrovertibili dalla Regione Sardegna. Questa decisione, è l’ennesima mazzata per tante aziende, e in particolare per i ristoratori abbandonati a sé stessi da questo Governo. Lo dico con grande preoccupazione pensando anche alla fragilità del sistema e alla situazione di molti centri come Quartu, la mia città. La situazione” conclude l’esponente Sardista “è resa ancora più grottesca dalla decisione di usare dei dati della settimana precedente senza un’analisi ed un’attenta riflessione sull’andamento reale dell’epidemia proprio in funzione del contraccolpo economico generato da provvedimenti come questo”.

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