Tombe dei Giganti di Is Concias a Quartucciu: presentazione del libro Deinas del fotografo Roberto Salgo

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Quartucciu. La magica cornice delle Tombe dei Giganti di Is Concias, a Quartucciu, ospita, domenica 25 ottobre alle ore 11, la seconda tappa del progetto internazionale Migrazioni d’Arte della compagnia Il crogiuolo.
Grazie al sostegno di fondi Por regionali all’interno dell’Identithy Lab 2018 e della Fondazione di Sardegna, sarà presentato il libro Deinas – quadri della Sardegna pagana (ed. Condaghes), del fotografo Roberto Salgo con drammaturgia dei testi di Clara Murtas e, a seguire, verrà messa in scena una nuova coreografia della performance in nove quadri per attrici, danzatrici e cantanti diretta da Rita Atzeri, che va componendosi man mano, nelle diverse tappe del progetto partito il mese scorso al Nuraghe Arrubiu di Orroli. Alla mattina di domenica parteciperanno la stessa Rita Atzeri, direttrice artistica de Il crogiuolo, ideatrice e regista del progetto, il fotografo Roberto Salgo, la coreografa e danzatrice Lucrezia Maimone, la danzatrice Sara Perra.
Con il video mapping dell’artista Simone Murtas, i costumi di Marco Nateri e le musiche originali di Stella Veloce e Carlo Spiga lo spettacolo verrà allestito a tappe fino alla sua versione ultima, che sarà poi rappresentata in Bielorussia a Minsk, Brest e Bobruisk.

Cuore del progetto, riscritto a partire dal NurArcheofestival, nato in occasione dell’inaugurazione di una nuova parte di scavi al nuraghe di Villanovaforru, è infatti l’idea di ‘abitare’ artisticamente i luoghi più antichi e magici della Sardegna per confezionare uno spettacolo capace di veicolare all’estero – in particolare in Bielorussia, con cui già esistono importanti relazioni, grazie al “Progetto Chernobyl” – l’immagine dell’Isola legata alle ricchezze di un lontano passato profondamente spirituale e creativo.
Tra Tombe dei giganti, Domus de janas, Nuraghi e Pozzi sacri le moderne indovine (deinas) rievocano la cosmogonia comune alle antiche civiltà mediterranee, al tempo in cui la Dea Madre era la divinità preminente. Lungi da fare da sfondo agli scatti di Roberto Salgo e ai testi selezionati da Clara Murtas, i resti archeologici ne sono invece protagonisti, così come le donne che con quelli si fondono, rendendogli il loro potere magico.
Prenotazioni al numero: 334 8821892  

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