Trump: “Martedì mi arrestano. Protestate, riprendiamoci il Paese”

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AGI – L’incriminazione è imminente, anche se la data è incerta, ma Donald Trump ha annunciato ai suoi cinque milioni di follower su Truth che verrà arrestato martedì e ha invitato la base a scendere in piazza per protestare e a “riprendersi indietro la nazione”. Il tono dei due post che ha scritto di mattina presto, tutti con carattere maiuscolo, ha ricordato quelli con cui da presidente aveva incitato i sostenitori a manifestare a Washington contro il Congresso e a bloccare la certificazione della vittoria del suo avversario, Joe Biden, alle elezioni presidenziali del 2020.

Il giorno dopo essere tornato su Facebook, ed essere reintegrato da YouTube, dopo più di due anni di esilio digitale a causa dei suoi messaggi violenti, Trump è tornato a minacciare e a infiammare la sua base. Stavolta nel tentativo di bloccare quello che, con il passare delle ore, appare un epilogo quasi certo: l’incriminazione per il pagamento in nero alla pornostar Stormy Daniels  che, nell’ottobre 2016, a un mese dalle elezioni, minacciò di rivelare la sua breve relazione con Trump.

Grand Jury per ascoltare una serie di testimoni, tra cui l’ex avvocato e tuttofare del tycoon, Michael Cohen, che già nel 2019 aveva ammesso di aver anticipato i 130 mila dollari pagati a Daniels, per comprare il suo silenzio, soldi che poi gli erano stati restituiti da Trump, nel frattempo entrato alla Casa Bianca.

Lo stesso avvocato del miliardario, Joe Tacopina, aveva ammesso venerdì che l’incriminazione era “più probabile”, dopo le recenti testimonianze. Se confermata, il tycoon diventerebbe il primo ex presidente degli Stati Uniti nella storia a essere incriminato. Ma in attesa di sviluppi giudiziari è piombato il violento appello di Trump, che ha accusato la procura di essere “altamente politicizzata e corrotta”, e chiamato a raccolta i suoi, come il 6 gennaio 2021.

Alle 7,26 di mattina, ha scritto un post che si concludeva con queste parole, tutte in maiuscolo: “Il candidato repubblicano nettamente in vantaggio e ex presidente degli Stati Uniti d’America verrà arrestato martedì della prossima settimana. Protestate, riprendetevi la nazione!”. Due ore dopo un portavoce ha dichiarato con un comunicato che Trump non aveva scritto il post conoscendo il timing dell’arresto. “Il presidente Trump – si legge nella dichiarazione – sta giustamente mettendo in luce la sua innocenza e l’uso armato del sistema giudiziario“.

La procura di Manhattan non ha voluto commentare. Non è chiaro come sia saltata fuori la data di martedì, ma è possibile che fosse un’ipotesi avanzata da uno dei legali che assistono l’ex presidente. Ad agitare il clima nel resort di Mar-a-Lago, in Florida, dove Trump vive da due anni come residente, è la prospettiva di essere sottoposto alla procedura prevista per i criminali: gli potrebbero essere prese le impronte digitali, e forse potrebbe davvero essere arrestato.

Per questo, secondo le analisi di alcuni media americani, il tycoon sarebbe pronto a tutto pur di fermare le procedure, anche auna riedizione del 6 gennaio 2021, quando centinaia di sostenitori entrarono dentro gli edifici del Congresso, a Washington, nel tentativo di bloccare la proclamazione di Biden a nuovo presidente.

“Il Paese – ha scritto oggi Trump – è ormai da terzo mondo e sta morendo, il sogno americano è morto. Gli anarchici radicali di sinistra hanno rubato le elezioni presidenziali e con esso il cuore del nostro Paese“. “I patrioti americani – ha aggiunto – sono stati arrestati e tenuti in gabbia come animali mentre ai criminali di sinistra è permesso andare in giro, uccidere e mettere a fuoco, senza pagare”.

“A milioni – ha continuato – stanno arrivando attraverso il confine, molti dalle prigioni e dagli istituti mentali. Il crimine e l’inflazione stanno distruggendo il nostro stile di vita”. Nel secondo post c’e’ l’appello finale. “Adesso le fughe di notizie illegali da parte di un corrotto e altamente politicizzato ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan indicano che il candidato repubblicano nettamente in vantaggio ed ex presidente degli Stati Uniti verrà arrestato martedì della prossima settimana. Protestate, riprendetevi la nazione!”.

Poche ore prima, venerdì sera, la campagna di Trump aveva annunciato la prima tappa del tour elettorale: a Waco, Texas, luogo tristemente famoso. Qui nel ’93, dopo cinquanta giorni di assedio della polizia a un ranch sede di una setta religiosa, i ‘Davidiani’, un incendio mise fine alla vita di 82 persone, tra cui più di venti bambini e due donne in gravidanza. Tra i morti anche il leader della setta, David Koresh.  

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