UGL Cagliari. Sciopero CGIL e UIL è ormai uno strumento in mano alla politica, con il solo fine di contrastare il Governo nazionale

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Sarlux: CGIL e UIL concordano assetto di sciopero con la raffineria, 4 ore di sciopero all’inizio di ognuno dei 3 turni lavorativi con riassetto cariche impianto e una serie di attività e divieti che coinvolgono attivamente il personale di impianto ed economicamente la sola compagine di lavoratori giornalieri.

La UGL denuncia l’utilizzo dello strumento sindacale dello sciopero per meri interessi politici di una classe sindacale politicizzata che vuole contrastare il Governo “nemico”.

Ma così facendo si destruttura il potere dello sciopero e si va ad erodere il portafoglio dei singoli lavoratori che, credendo di essere obbligati a partecipare allo sciopero, perderanno la retribuzione della giornata.

Segue il comunicato RSU UGL Sarlux:

In una fase particolarmente complessa per le famiglie dei lavoratori come quella che stiamo vivendo, è fondamentalmente sbagliato concepire l’attività di lotta del sindacato come strumento di opposizione politica. La decisione di proclamare lo sciopero nazionale nella
giornata di domani dopo quella del 17 novembre, sembra esattamente una mossa politica piuttosto che sindacale.
La componente RSU Ugl ritiene essenziale che il confronto avviato con le istituzioni sulla Manovra finanziaria e sulle questioni riguardanti la sicurezza sul Lavoro, fondamentale per tutti i lavoratori, anche e soprattutto alla luce dei fatti accaduti nella centrale idroelettrica di Bargi, continui sui tavoli nazionali, puntando su un patto sociale più chiaro ed affidabile.
Lo sciopero proclamato a livello nazionale, da sole due sigle sindacali, che ripercussioni avrà nella nostra azienda? Si proclama uno sciopero di 4 ore in un’azienda a ciclo continuo che prevede un assetto in caso di sciopero ben particolare e a tutti quanti noi noto, ma come può
essere gestito per sole 4 ore in turni avvicendati? Cosa facciamo? Portiamo le cariche al limite deciso dall’assetto per le prime 4 ore e poi le riportiamo ai valori precedenti per le ultime 4 ore, salvo poi iniziare tutto da capo nel turno successivo? Lavoriamo in una raffineria o in un ufficio dove possiamo spegnere la luce quando ci pare e ci piace? L’effetto che avrà ci sembra di poter dire che si ripercuoterà solo sulle buste paga dei dipendenti, nella quasi totalità esclusivamente giornalieri.
Ha senso fare uno sciopero con questa modalità e con motivazioni che profumano di pretesto politico?
Noi auspichiamo, invece, la convocazione di un tavolo tra Governo e parti sociali per discutere delle proposte volte a difendere il potere d’acquisto dei salari dall’impatto
dell’inflazione e a favorire la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle Sicurezza del Lavoro all’interno delle imprese. E quando vogliamo parlare di rinnovi di CCNL che devono tenere conto del costo della vita e della tassazione a carico dei dipendenti dovremmo ricordarcelo tutti quanti nelle sedi opportune, davanti a Confindustria e i Datori di Lavoro, e non usarlo come pretesto perché il Governo attuale non è di nostro gradimento.

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