Violenza stradale. A Cagliari passaggi pedonali umani

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Cagliari

Oggi duemila persone a Roma, Milano, Napoli, Trento, Cagliari, Lecce, Modena, Rovigo e Alessandria hanno manifestato per chiedere strade più sicure nelle città italiane, in occasione della Giornata mondiale in memoria delle vittime della violenza stradale, istituita dalle Nazioni Unite nel 1993. 

A Cagliari, 100 persone hanno partecipato alla manifestazione che si è sviluppato in tre momenti, realizzando “passaggi pedonali umani” sulle strisce pedonali dove sono morte alcune persone, in via Dell’Abbazia, in via Is Mirrionis, in via Cadello.

In Italia c’è un grande problema di sicurezza stradale: ogni giorno 9 persone vengono uccise dalla violenza stradale. Nel 2022 si sono verificati 165.889 scontri stradali (454 al giorno) che hanno comportato 223.475 feriti (612 al giorno) e 3.159 vittime (9 al giorno). Le principali cause di scontro stradale sono la distrazione (15%), il mancato rispetto della precedenza (13,7%) e l’eccesso di velocità (9,3%). Circa il 73% degli scontri stradali avviene su strade urbane dove vi è la presenza di diversi utenti della strada. 

L’Unione Europea si è posta l’obiettivo di dimezzare le vittime e i feriti gravi entro il 2030 e di azzerarli entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo ci sono metodi e strategie che sono già stati applicati con successo da altri Paesi:

– la “Vision Zero”, sperimentata per la prima volta dalla Svezia a partire dal 1997, prevede una migliore progettazione di strade, incroci, attraversamenti, in modo tale da diminuire la percentuale di incidenti dovuti all’errore umano e limitare i danni a persone o oggetti in caso di scontro;

– la “Città 30”, già applicata in molte città europee, che sta portando a una riduzione importante del numero di scontri e conseguentemente feriti e vittime. La “Città 30” è un provvedimento efficace perché agisce sul fattore che rappresenta la prima causa di morte in caso di scontro stradale: la velocità. 

A Bruxelles l’applicazione della Città 30 ha portato a una riduzione degli scontri stradali del 28% e una riduzione del 50% di feriti gravi e vittime. Il provvedimento non ha inciso sui tempi di percorrenza in città, in quanto già oggi la velocità media in ambito urbano è ben inferiore ai 30 km/h. 

LE RICHIESTE

Le richieste degli attivisti e delle attiviste e delle associazioni che promuovono la manifestazione “Viva la strada”:

  • Sul nuovo Codice della Strada in discussione: stralciare le norme che limitano lo spazio per la mobilità attiva e riducono l’autonomia dei Comuni nella determinazione delle politiche di mobilità urbana; consentire e incentivare l’installazione di autovelox in ambito urbano per il controllo dei limiti di velocità;
  • Promuovere la legge nazionale per l’istituzione della Città 30 in tutte le città italiane, come è stato fatto dalla Spagna nel 2021;
  • Prevedere strade scolastiche pedonali davanti ad ogni scuola italiana;
  • Ripristinare le risorse economiche per progettazione di infrastrutture ciclabili urbane, tagliate mesi fa dal Governo Meloni, per rendere tutte le strade sicure per gli utenti in bicicletta.
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