Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus: in Sardegna quasi 3mila decessi

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Il Covid-19 si è dimostrato una minaccia prioritaria in questi anni di pandemia. In prima linea per fronteggiare l’emergenza ci sono sempre stati gli operatori sanitari che grazie al loro impegno e sacrificio hanno fatto la differenza durante un periodo difficile e complesso come quello che si è verificato dall’inizio dei contagi.

I dati rilasciati il 10 marzo 2023 dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riportano 23.988 nuovi positivi e 216 decessi in tutta la nazione, con un’incidenza pari a 38 casi per 100mila abitanti nella settimana 27 febbraio – 5 marzo 2023, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (47 su 100mila). Nello stesso periodo, in Sardegna risultano 516 casi e un’incidenza di 32,6 per 100mila abitanti. Attualmente, in Italia sono occupati 116 posti in terapia intensiva su 9.148, l’1,3% complessivo.

Il 18 marzo si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, che in Sardegna ha registrato più di 520mila i contagi e quasi 3mila decessi mentre nel resto del d’Italia ha portato a oltre 25milioni di contagi e circa 187mila decessi.

Rispetto ai suoi inizi, la situazione epidemiologica è cambiata radicalmente. Adesso si hanno più informazioni, si sanno i rischi effettivi che si corrono entrando in contatto col virus. Soprattutto, è cambiato il rapporto fra positività e decessi, accompagnato da una minore occupazione di spazi letto in terapia intensiva. I dati rilasciati il …….. dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riportano 28.354 positivi e 299 morti in tutta la nazione, con un’incidenza pari a 47 casi per 100mila abitanti nella settimana 6-12 febbraio 2023, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (53 su 100mila). Nello stesso periodo, in Sardegna sono stati rilevati 799 casi e un’incidenza di 50,6 per 100mila. In tutta Italia sono occupati 173 posti in terapia intensiva su 9.145, l’1,9% complessivo.

Le attuali dinamiche all’interno delle strutture sanitarie sono perciò ben diverse da quelle che si vivevano durante le prime fasi d’emergenza. Ancora oggi, il personale si mette a disposizione per curare e sostenere chi riscontra la malattia. Gli operatori ricoprono una grande responsabilità della quale spesso sentono il peso, per questo negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti per la loro tutela. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda di “prendersi cura di chi cura”, adottando misure necessarie per diminuire il livello di stress, far sentire al sicuro e migliorare la routine di coloro che si occupano dei più deboli.

La giornata del 18 marzo, ha lo scopo di ricordare le persone che hanno perso la vita a causa del virus celebrare i sacrifici fatti fino ad oggi dal personale sanitario nel cercare di porre fine alla terribile pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero.

Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari

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