Lavoratori Tim. Cgil, Cisl, Uil: “Giunta regionale ignora la vertenza”

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“Il presidente della Regione e la sua Giunta continuano a ignorare la vertenza Tim, gruppo che impiega in Sardegna 700 lavoratori diretti e oltre 1000 indiretti”: un silenzio inaccettabile per i segretari regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil Alessandro Randaccio, Alberto Frau e Riccardo Loi, che hanno avuto modo di verificare, al contrario, l’interesse e la preoccupazione mostrata da altri governi regionali rispetto al rischio legato alla cessione, con conseguente spezzatino, del Gruppo Tim. “I lavoratori sardi invece, sono lasciati soli, in balia di un futuro denso di incognite”.


Per queste ragioni, il 23 febbraio, in concomitanza con lo sciopero nazionale Tim, i lavoratori della Sardegna manifesteranno davanti al Consiglio regionale con l’obiettivo di sollecitare un impegno della politica e accendere un faro su una vertenza che sta passando sotto silenzio ma che merita invece la dovuta attenzione perché tocca, insieme al destino di 1700 lavoratori diretti e indiretti, gli assetti di un settore strategico come quello delle Tlc.


“Sono passati già due mesi da quando le segreterie regionali confederali e di categoria hanno richiesto un incontro al presidente della Giunta – hanno spiegato Randaccio, Frau e Loi – ed è passato quasi un mese da quando, nella riunione del 18 gennaio scorso, il capo di gabinetto aveva preso l’impegno di portare a un prossimo imminente incontro lo stesso presidente e gli assessori”.


Da allora nulla è accaduto, “come se non fossero degne di attenzione, per questo governo regionale, le sorti della prima azienda del settore Tlc del Paese così fortemente radicata anche in Sardegna”.


Per i sindacati questo disinteresse è ingiustificabile, e stride con le forti preoccupazioni manifestate in tutta Italia anche in seguito alle ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato Tim Pietro Labriola, che non ha fugato i dubbi sulla cessione della rete.


Ora non resta che mobilitarsi, con lo sciopero proclamato il 23 febbraio, e portare la vertenza all’attenzione di tutti con la manifestazione in via Roma.

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