Milano. Tentata strage del bus, è terrorismo

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Milano. Poteva essere una strage. Il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, afferma che il “miracolo” è stato possibile solo grazie a quei carabinieri  che sono riusciti a estrarre fuori dal bus i bambini prima che divampassero le fiamme. “Il fascicolo è stato aperto per strage e sequestro di persona, con l’aggravante del terrorismo“, ha aggiunto, precisando che Ousseynou Sy dovrà rispondere anche di incendio e resistenza. L’aggravante del terrorismo gli è stata contestata perché, come ha spiegato il capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili che coordina le indagini assieme al pm Poniz, ha commesso un gesto che ha creato panico nella popolazione.

Ousseynou Sy “ha ammesso la premeditazione cioè di aver ponderato da giorni” il gesto compiuto oggi, come ha spiegato in conferenza stampa il responsabile dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili precisando che “ha detto di aver fatto tutto da solo, non ha ricevuto nessuna direttiva e non ha consultato nessuno, ma ha agito in un momento di esasperazione contro la attuale situazione migratoria”. Il pubblico ministero ha poi aggiunto: “Aveva già registrato un video che aveva diffuso tra amici vari, anche in Senegal, per dire ‘Africa sollevati’ e chiedere ai suoi connazionali di non venire più in Europa, ma di punire l’Europa per la sua politica inaccettabile”.  Ousseynou Sy ha cercato di sminuire la sua azione dicendo che “non voleva fare male a nessuno e voleva arrivare a Linate e da lì prendere un aereo e scappare in Senegal”, ha spiegato ancora Nobili parlando del tentativo di strage compiuto dall’uomo che ha detto di averlo fatto perché esasperato dall’attuale situazione migratoria“.”È stata una mia scelta personale, non ne potevo più di vedere bambini sbranati da squali nel Mediterraneo, donne incinte e uomini che fuggivano dall’Africa”: sono alcune delle parole che l’uomo ha detto ai pm nel corso dell’interrogatorio da cui è emerso anche che non è legato all’Isis né ad altre organizzazioni terroristiche di matrice islamica.

Sono le 11.50 quando al 112 arriva la chiamata di un ragazzino a bordo di un bus dove  l’autista senegalese, li ha sequestrati e minaccia di dare fuoco al mezzo con una tanica di benzina. “Vado a fare una strage a Linate. Devono fermarsi i morti nel Mediterraneo.”, urla Osseynou Sy agli studenti. I carabinieri raggiungono il bus e lo bloccano all’altezza dello svincolo di Peschiera Borromeo ma l’autista forza il blocco, trascina la gazzella per diversi metri, si blocca. I militari tamponati scendono dall’auto, spaccano il vetro posteriore del bus e traggono in salvo i 52 studenti.  I carabinieri disarmano il senegalese mentre minaccia di uccidere due alunni presi ad ostaggio. Alla fine, 12 studenti con un principio di intossicazione sono stati medicati all’ospedale di San Donato, medicati  anche due adulti. Tra i feriti ci sono anche tre carabinieri, oltre al militare ferito alla mano che racconta: “Quando l’autobus ha trascinato l’auto di servizio eravamo dentro. Siamo scesi con le pistole in mano, ma abbiamo deciso di non utilizzarle perché abbiamo visto una marea di bambini”.  Hanno evitato una strage non hanno usato le pistole, gesti da  onesti lavoratori eroi.

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