Mogoro/Curcuris. Dal 17 al 23 agosto va in scena il preludio del festival Pedras et Sonus

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Launeddas dirette da Franco Melis © Roberto Cifarelli

Musica e artigianato si incontrano dal 17 al 23 agosto – con una ghiotta anteprima il 23 luglio – tra Mogoro e Curcuris per il preludio alla quinta edizione del festival Pedras et Sonus, tra gli appuntamenti musicali di spicco in Sardegna, che proporrà quest’anno una ghiotta prima parte a fare da preludio all’edizione 2022 che si terrà in autunno tra Parte Montis e Alta Marmilla, con la direzione artistica della musicista Zoe Pia.

Jatzilleri, è il titolo del festival nel festival, con sette appuntamenti che immediatamente dopo Ferragosto animeranno locali e piazze di Mogoro e Curcuris, coinvolgendo illustri musicisti sardi residenti all’estero, e il cui cartellone verrà svelato prossimamente.

L’anteprima assoluta della quinta edizione del festival Pedras et Sonus si terrà il prossimo 23 luglio nella piazza Martiri della Libertà di Mogoro e coinvolgerà alle 21.30 la clarinettista e compositrice Zoe Pia impegnata con un assaggio del suo nuovo progetto in solo, che la vedrà affiancata nello spazio dedicato alle vetrine sonore dal costruttore di launeddas Franco Melis, che durante il concerto realizzerà lo strumento a canne millenario, simbolo della musica in Sardegna. Mezzora più tardi, alle 22, luci e amplificatori si accenderanno per la cantante newyorkese Joy Garrison, accompagnata da Antonio Caps al basso, Gerlad Cannon al basso e Elio Coppola alla batteria. Originaria della Grande Mela, la Garrison è interprete dalla grande estensione vocale e dalla impressionante versatilità stilistica, capace di passare con disinvoltura dal jazz all’R&B, da infuocati brani funky a morbide ballate soul. Figlia di Jimmy Garrison (per anni contrabbassista dello storico quartetto di John Coltrane) Joy si è esibita nei più importanti club di Manhattan al fianco di musicisti del calibro di Hank Jones, Kevin Banks, Cameron Brown, Billy Hart, solo per citarne alcuni. Il concerto di Mogoro, caratterizzato dal costante interscambio energetico che l’artista statunitense è in grado di generare con il pubblico, si preannuncia  un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti della black music.

“La quinta edizione di Pedras et Sonus si preannuncia totalmente differente da ciò che il festival è stato negli anni passati”, spiega la direttrice artistica Zoe Pia. “Quest’anno, in particolare, a causa della totale assenza di notizie in merito ai bandi, navighiamo a vista, lavorando con grande impegno e determinazione per trasformare questo oggettivo problema in una nuova opportunità. Dopo il tradizionale concerto di anteprima, il mese di agosto vedrà la nascita di una nuova creatura denominata Jatzilleri, legata alla collaborazione con alcuni locali del paese di Mogoro che si trasformeranno in veri e propri jazz club pronti a ospitare illustri musicisti sardi residenti all’estero, con un appuntamento di punta nel borgo di Curcuris. La nostra speranza, è quella di una rinascita della società all’insegna della bellezza più autentica e diretta alla valorizzazione dell’identità e dell’incontro tra culture differenti contro ogni forma di discriminazione. In questa edizione, il panorama artistico sarà impreziosito dalla presenza di artigiani, liutai e costruttori di strumenti musicali, che performeranno affianco ai musicisti. L’idea delle Vetrine Sonore, nata nel 2020, coinvolgerà ancora una volta artisti e artigiani locali, per proseguire l’affascinante percorso di intrecci e commistioni, da sempre centro nevralgico della manifestazione. Fiduciosi sul buon esito dei bandi, auspichiamo di poter proporre l’edizione completa del nostro festival nell’autunno 2022.”

Il festival Pedras et Sonus nelle precedenti edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, Joyce Elaine Yuille & the Hammond Groove, Mauro Sigura, Cettina, Dario Cecchini  e rafforza la sua presenza tra gli eventi dell’estate isolana, proponendo anche in questa quinta edizione la sua consueta formula – fortemente ricercata e voluta dalla direttrice artistica Zoe Pia -, in cui musica ed eccellenze artistiche locali dialogheranno alla ricerca di paesaggi sonori e originali commistioni artistiche tra centri storici, chiese e suggestivi scorci naturalistici dell’oristanese.

Elemento che caratterizza Pedras et Sonus, rendendolo un festival unico nella costellazione degli altri appuntamenti isolani, sono le Vetrine Sonore: su vari palcoscenici del festival si svilupperà un dialogo tra l’artista musicale protagonista dell’appuntamento e artisti legati profondamente al territorio, agevolando in questo modo lo sviluppo di trame artistiche in maniera multidisciplinare, valorizzando l’identità culturale isolana, promuovendo l’incontro, il dialogo, e lo scambio con gli altri popoli e tra le diverse arti.

Il festival Pedras et Sonus è organizzato dall’omonima associazione (associazione Pedras et Sonus) con il sostegno della Fondazione di SardegnaComune di MogoroComune di CurcurisCorsica e Sardinia Ferries, Grafik-Art. L’Associazione è parte di I-Jazz ed è entrata in una rete di condivisione di idee con Time in JazzDromos FestivalNuoro JazzIsole che ParlanoCaligolaRecords, Elicona S.r.l., Università degli Studi di Cagliari – Laurea Magistralein produzione multimediale, Associazione Musicale Mogorese e Unica Radio.

Fin dalla sua prima edizione il festival  veicola le proprie comunicazioni utilizzando anche la lingua sarda, presente in ogni aspetto comunicativo a cura del dottor Francesco Grussu. Il regista Alberto Gambato documenterà la manifestazione attraverso la realizzazione di un cortometraggio, dopo il grande successo riscontrato dal recente “Nàrami”, secondo documentario dedicato all’edizione 2021.

INFO E BIGLIETTI – I concerti del Pedras et Sonus festival sono a ingresso gratuito senza prenotazione.

I LUOGHI – Parte Montis o Montangia è la denominazione medievale di una delle curatorìe o encontrade del Giudicato di Arborea: una sorta di provincia amministrata dal Curator. Si trattava di una subregione costituita da piccoli paesi, le Ville, governate ognuna da un Majore de Villa. Questa antica suddivisione geografica e politica è rimasta per certi versi inalterata per molti secoli e oggi a capo di quei villaggi ci sono i sindaci. Nel 2007 nasce l’Unione dei Comuni di Parte Montis,  (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu e Siris), nel 2017 entra a far parte dell’Unione il Comune di Simala. Sei Comuni della provincia di Oristano che uniscono le proprie risorse manifestando l’interesse a rafforzare un patrimonio culturale, storico, naturalistico e paesaggistico che si esprime appieno solo con una visione e un progetto unitari. Caposaldo dei nuovi amministratori è il recupero dell’identità, della memoria storica, come solida base per costruire il futuro. Cancellando i confini comunali si giunge a concepire l’unicità di un territorio dove usanze, cibi, produzioni artistiche, chiese e nuraghi, si fondono nel paesaggio in stretto rapporto con la natura. Questo è lo spirito dell’Unione, riscoprire preziose eredità sepolte e aprire nuovi orizzonti di sviluppo socio-economico.

IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra i più giovani direttori artistici in Sardegna (nasce, infatti, nel 1986) ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis e dalla Fondazione di Sardegna. Nelle sue prime edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, costruendo e ampliando collaborazioni con importanti realtà come  l’Università degli Studi di Cagliari, il Festival Internazionale Time in Jazz, il Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari e il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo. La kermesse rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.

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