“La tesina di S. V.”, il nuovo romanzo di Alberto Capitta. Stasera la presentazione al Massimo

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Una trama avvincente che sfida la razionalità per addentrarsi nei territori dell’immaginazione o del sogno ad ogni aperti, con “La tesina di S. V.”, il nuovo romanzo dello scrittore, drammaturgo e regista Alberto Capitta, che sarà protagonista stasera alle 18.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari per un nuovo appuntamento sotto le insegne di Legger_ezza 2023 / Promozione della Lettura – V edizione a cura del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo.

La parola all’autore (già finalista al Premio Strega con “Creaturine” e vincitore del Premio Brancati con “Alberi erranti e naufraghi”) che in un dialogo con lo scrittore Gianni Usai racconterà ispirazione e genesi del libro, ambientazione e personaggi di una sorta di metaracconto, dove un insegnante introduce la lettura del breve saggio scolastico di un allievo, all’apparenza fin troppo lineare e poco interessante, privo di apporti grafici e illustrazioni che possano attirare l’attenzione e stimolare la curiosità del lettore, pur nel rigore quasi classico di una composizione pensata come un’opera teatrale o cinematografica, strutturata in tre Tempi con tanto di Prologo e Appendice.

Uno sguardo adulto, quindi, su un mondo adolescente: il protagonista descrive con dovizia di particolari e con uno stile elegante e evocativo una singolare avventura, un’esperienza capitatagli quasi per caso, all’inseguimento di un pallone finito chissà dove, comunque “Oltre la Rete”: quello spazio ignoto oltre il confine che separa ciò che è noto, rassicurante e familiare da un altrove, meta fantastica dove tutto può accadere. Il ragazzo si addentra in quella strana terra di nessuno tra una natura inselvatichita e le tracce del passaggio di altri esseri umani, e la chiave del racconto è proprio in questa disponibilità a accogliere ciò che accade, senza troppo interrogarsi, lasciandosi guidare dall’istinto o da un’intuizione, come accade nella dimensione onirica, immergendosi in un paesaggio mutevole e lasciando fluire liberamente i pensieri.

Sotto la protezione dell’anonimato, dato dalle due iniziali S.V., il liceale propone il resoconto di una ricerca dell’oggetto sferico, dopo che un tiro troppo energico ha scagliato il pallone fuori da un campetto di periferia – creando una sospensione che poi diventa la fine del gioco. Una missione difficile, se non impossibile, cui il ragazzo si dedica con impegno, senza arrendersi, fino allo sfinimento, per poi riprendere ancora e ancora per smarrirsi tra i labirinti della mente e gli elementi insoliti e quasi incogniti di quel luogo oltre la frontiera del reale.

«Nella sua esplorazione, S.V. si perderà nei paesaggi meravigliosi di un’isola fuori dal tempo, imbattendosi in luoghi remoti e dimenticati: boschi labirintici, un vagone abbandonato su una landa deserta, una stazione di servizio dismessa da decenni, la capanna sul lago di un barcaiolo burbero e solitario, una grande casa con la sua verdeggiante tenuta dentro la quale scorre una vita che fa pensare a certe affinità elettive» – si legge nella presentazione –. «Il viaggio senza meta, con la palla fuggiasca che riappare e riscompare indisponente, oltre o sul limitare di qualsiasi consorzio umano, sarà una graduale e spietata odissea interiore, una discesa obbligata nelle regioni più austere della vicenda umana, dove vive anche la memoria di un eccentrico supplente passato per quel liceo, insegnante del male di vivere».

Una scrittura immaginifica che infrange il limite tra verità e invenzione, recuperando la fascinazione del mito per un’opera originale, in cui un banale episodio della vita quotidiana diventa l’incidente scatenante per una moderna epopea.

L’autore Alberto Capitta (Sassari 1954), scrittore, drammaturgo, regista. Autore di cinque romanzi per Il Maestrale: Creaturine (2004; Finalista Premio Strega nel 2005; Premio Lo Straniero 2006); Il cielo nevica (2007; già Guaraldi 1999); Il giardino non esiste (2008); Alberi erranti e naufraghi (2013; Premio Brancati e Libro dell’anno di Fahrenheit); L’ultima trasfigurazione di Ferdinand (2016). È anche autore di storie per ragazzi, illustrate da Elda Broccardo: Quel mangione di Renato (Angelica Editore 2020); Il cacciatore (Imago Edizioni 2021).

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

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