Tempo di elezioni tempo di promesse, ecco quelle dei leader dei maggiori partiti

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Elezioni – Cominciando da Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che dopo aver fatto di tutto per togliere l’articolo 18 e far passare il Jobs Act di renziana

memoria, ora vorrebbe abolire proprio il Jobs Acts. O meglio, vorrebbe introdurre “strumenti più efficaci del Jobs act per correggerne gli effetti distorsivi e incentivare le imprese a creare lavoro stabile”, si legge in una nota del partito.

Berlusconi ha anche lanciato la flat tax per combattere l’evasione fiscale, con abolizione dell’IRPEF e un’aliquota unica “sotto al 20%” per tutti i redditi. Per quanto riguarda le pensioni, invece, Berlusconi punta ad aumentare le minime a mille euro al mese più la tredicesima. Anche per le casalinghe.

Altra promessa elettorale di Forza Italia è il reddito di dignità per coloro che guadagnano meno di mille euro mensili. La misura consisterebbe nell’esentare i cittadini bisognosi dal pagamento delle tasse, mentre lo Stato verserebbe loro un’ulteriore integrazione fino al raggiungimento della soglia di mille euro.

Infine, obiettivo dell’ex cavaliere di Arcore sarebbe anche l’abolizione del bollo auto sulle ‘prime auto’

Le promesse elettorali di Matteo Salvini – Lega

Tra le ‘abolizioni’ ricordiamo l’annuncio della riforma delle pensioni con l’abolizione della Legge Fornero da parte di Matteo Salvini, che però deve mettersi d’accordo con Berlusconi che invece ha una visione più morbida di eventuali ritocchi alla legge, e ha sostenuto di voler superare la norma, ossia “eliminare gli aspetti ingiusti” della legge ma senza cancellarla definitivamente. Salvini ha promesso anche una lotta serrata all’immigrazione clandestina e la legge sulla legittima difesa.

Le promesse elettorali di Luigi di Maio – Movimento Cinque Stelle

Per quanto riguarda il Jobs Act, Luigi di Maio punta alla reintroduzione dell’articolo 18 per le aziende con più di 15 dipendenti. Mentre sul fronte pensioni, il Movimento Cinque Stelle vorrebbe l’abrogazione della legge Fornero in favore della ‘quota 41′, che in pratica stabilirebbe l’entrata in pensione dopo 41 anni di lavoro. Tra le altre promesse elettorali di Luigi di Maio c’è l’aumento delle pensioni minime a 780 euro. Ma il vero argomento principe dei grillini è il reddito di cittadinanza, un reddito minimo garantito di 780 euro al mese per disoccupati, inoccupati e lavoratori che guadagnano meno di tale soglia.

Le promesse elettorali di Matteo Renzi – PD

Matteo Renzi ha messo in cima alla lista delle promesse elettorali del PD l’istituzione del salario minimo (9/10 euro l’ora) per tutti quei lavoratori che non possono contare sulle retribuzioni minime stabilite con i contratti collettivi. Poi si è parlato di Canone Rai: prima in termini di abolizione, poi con la proposta di un canone light per i cittadini che sono maggiormente in difficoltà economicamente.

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