“Ottantanove”, la Storia nei teatri di Nuoro, Cagliari e Oristano

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Venti di rivoluzione con “Ottantanove”, uno spettacolo di Elvira Frosini e Daniele Timpano (Premio Ubu 2022 come Miglior nuovo testo italiano), in cartellone martedì 26 marzo alle 20.30 al Teatro Bocheteatro di Nuoro, mercoledì 27 marzo alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari per “Il Terzo Occhio”, la Rassegna Multidisciplinare delle Nuove Creatività firmata CeDAC in occasione della Giornata Mondiale del Teatro e giovedì 28 marzo alle 21 al Teatro “Antonio Garau” di Oristano, per una tournée nell’Isola sotto le insegne della Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC Sardegna.

Sotto i riflettori, insieme con Elvira Frosini e Daniele Timpano, Marco Cavalcoli (Premio Ubu 2022 come Miglior attore), per una pièce originale che trae spunto dalla Storia, e in particolare da eventi cruciali come la Rivoluzione Francese e la Caduta del Muro di Berlino, per una riflessione sull’attuale «crisi della Democrazia»: nello stile ironico e graffiante dei due artisti, un’analisi degli effetti del diffondersi dei principi di “Liberté, Égalité, Fraternité”, trasformati in motto rivoluzionario da Robespierre, come della fine “ufficiale” della Guerra Fredda e della riunificazione della Germania nel 1989, nella società e nella cultura contemporanea.

«Uno sguardo dall’Europa, che è un’entità contraddittoria, in evidente crisi politica e democratica, ma che continua a proclamare come suoi fondamenti identitari i diritti civili, la sovranità popolare, la cittadinanza, le libertà di stampa, riunione, culto, associazione, la democrazia» – sottolineano Elvira Frosini e Daniele Timpano –. «Concetti nati durante la Rivoluzione e in essa già traditi, ancora oggi sbandierati e utilizzati in qualunque discorso pubblico europeo, nonostante suonino ormai svuotati di senso, di sostanza, come gusci vuoti lasciati sulla spiaggia».

“Ottantanove” – produzione Teatro Metastasio di Prato e SCARTI /Centro di Produzione Teatrale di Innovazione – affronta temi complessi e attuali, alle origini della moderna civiltà occidentale: «Che domande continua a porci, oggi, la Rivoluzione? Che rapporto abbiamo dopo un altro Ottantanove, il 1989, con la democrazia, la politica e il potere? Quel che resta della Rivoluzione ci riguarda ancora? O è roba vecchia? Parrucche polverose da mettere nei musei?» sono i quesiti intorno a cui si sviluppa lo spettacolo, nella convinzione che il teatro e l’arte in genere, più che offrire risposte, debba suscitare interrogativi e risvegliare le coscienze.

Info su:  www.cedacsardegna.it

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