“La Milonga del Fútbol”, doppio appuntamento con Federico Buffa. Domani ad Alghero e sabato a Pula

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Il fascino dell’Argentina, terra di grandi contraddizioni, in cui si fondono la cultura europea e le tradizioni popolari e saperi dei discendenti degli antichi indios, tra città eleganti e cosmopolite e suggestivi paesaggi, per una moderna epopea sportiva con “La Milonga del Fútbol”, il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Federico Buffa, protagonista sulla scena sulle note del pianoforte di Alessandro Nidi (che firma la direzione musicale e i brani originali), insieme con la cantante e attrice Mascia Foschi – produzione IMARTS / International Music and Arts – per un duplice appuntamento nell’Isola

Domani (venerdì 14 luglio) alle 21 a Lo Quarter di Alghero nell’ambito della ricca programmazione dell’Estate nella città catalana e sabato 15 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora a Pula per il XLI Festival La Notte dei Poeti sotto le insegne del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.

Un ideale viaggio oltre oceano, per ripercorre le vicende di tre grandissimi campioni, le cui folgoranti carriere coincidono con altrettanti momenti cruciali della storia del paese sudamericano: Renato Cesarini (Senigallia 1906 – Buenos Aires 1969), nato nelle Marche ma cresciuto a Buenos Aires, ritornato nella sua seconda patria dopo un intenso quinquennio alla Juventus, ha giocato nelle due nazionali, argentina e italiana; Omar Sívori (San Nicolás de los Arroyos, 1935 – 2005), uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, di origini italiane, soprannominato El Gran Zurdo, ovvero “il grande mancino”, carattere ribelle e irruento, dotato di grande talento, dal River Plate è approdato a alla Juventus e poi al Napoli, e ha giocato con entrambe le nazionali e infine Diego Armando Maradona (Lanús, 30 ottobre 1960 – Tigre, 25 novembre 2020), centrocampista leggendario, ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys, quattro volte nella nazionale argentina e campione del mondo nel 1986, autore di reti indimenticabili tra cui il cosiddetto “goal del secolo”.

Tre fuoriclasse del pallone, i cui destini in qualche modo si incrociano, tra fortunate coincidenze e felici intuizioni, e testimoniano il legame fortissimo tra la storia del calcio italiano e i grandi talenti argentini: Federico Buffa, celebre cronista sportivo e abile affabulatore, ripercorre le gesta di questi eroi moderni, le cui gesta sono impresse per sempre nell’immaginario collettivo, in virtù di quel potente rito laico che ammalia folle di tifosi in tutto il pianeta, intenti a seguire le traiettorie di una piccola sfera, lanciata a velocità impressionante e con meravigliosa precisione verso la fatidica porta, per segnare l’ennesimo, atteso goal. Il gioco del calcio riunisce in sé la semplicità e l’eleganza, la forza e il virtuosismo, il dinamismo e il rapporto di squadra, l’entusiasmo e la passione e la meraviglia di fronte ai vertiginosi assoli di autentici artisti del pallone.

«Renato Cesarini, un funambolo del gol, scoprirà Omar Sivori e lo porterà in Italia. Ci si riferisce a lui quando si parla di “Zona Cesarini”, per aver segnato alcuni gol negli ultimi secondi prima del fischio finale» – ricorda Federico Buffa –. «Omar Sívori, talentuoso e irriverente, incantava l’Argentina degli anni ’50 nel pieno del boom economico. E infine Diego Armando Maradona, “el pibe de oro”, il più grande di sempre, col suo calcio spettacolare e fantasioso divenne un idolo degli anni ‘80 –‘90 per un popolo che usciva dai problemi della recessione e della dittatura del Generale Videla».

“La Milonga del Fútbol” è quindi, prima di tutto la storia di tre ragazzi dotati di un eccezionale talento, tre campioni capaci di trasformare un’azione sportiva in una sorta di coreografia, di sublime danza culminante in un tiro decisivo in cui si compenetrano il gesto atletico e la bravura tattica, l’intuizione e un pizzico di genio. Tre figure emblematiche nella storia dello sport, tre giocatori diversissimi per temperamento, ciascuno con una spiccata personalità, sul campo e fuori, accomunati dalle origini italiane, da un passato fatto di migrazioni, quindi di sogni e speranze, approdati nel nuovo mondo, nella patria del tango, “un pensiero triste che si balla”, musica meticcia nata da un crocevia di popoli e culture per le vie di Buenos Aires. Sullo sfondo l’Argentina dei primi del Novecento, il momento della crescita economica e della modernizzazione; poi all’inizio degli Anni Cinquanta, con l’avvento del Peronismo, e dopo la Revolución Libertadora e i golpes, l’inizio di una nuova stagione di riforme con una riaffermazione dei seguaci di Juan Domingo Perón e un periodo travagliato e di grande incertezza, tra forti contrasti interni, fino all’instaurazione della dittatura militare e infine il ritorno alla democrazia al principio degli Anni Ottanta.

Nel suo racconto Federico Buffa traccia i parallelismi tra le vicende storiche e il gioco del calcio, che rappresenta (anche) tradizionalmente una forma di riscatto sociale, perché in campo si annullano le differenze e conta soltanto la bravura individuale e la capacità di inserirsi e costruire delle strategie di squadra, e il talento puro di campioni come Renato Cesarini, Omar Sívori e Diego Armando Maradona emerge chiaramente, insieme all’innegabile carisma di questi moderni eroi, acclamati negli stadi e amatissimi idoli delle folle.

Federico Buffa (Milano, 28 luglio 1959) è un giornalista, e telecronista sportivo italiano. Oltre alla sua attività di telecronista di basket e commentatore sportivo, Buffa ha condotto alcune trasmissioni antologiche sempre a tema sportivo, nelle quali ha dimostrato – secondo Aldo Grasso – di «essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni» in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo.

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